Ho intenzione di inserire qui alcuni dei documenti più significativi o curiosi trovati nella ricerca a Strigno.
il terribile incendio è provocato da Anna Maria, figlia di Giuseppe Paternolo, a sua volta figlio di Giacomo, fratello di Caterina, moglie di Francesco 1 e quindi pronipotina acquisita di Francesco (pronipote di Caterina, morta già da più di 10 anni).
Li 22 novembre giorno di venerdì 1771
Oggidì alle ore due dopo il pranzo s’attaccò il fuoco alla tezzotta di Giovanni Battista Boninsegna, che causò un incendio terribile bruciando la casa di Valantin Bertagnon, il coperto della Casa del fù Signor Don Ignazio Boninsegna, Tutta la casa di Giovan Battista Boninsegna, la Casa di Giacomo della Maria, La Casa di Pietro de Franceschi, la Casa dei Catti e la Tezza dei Signori Fratelli Weis nella quale si ritrovava gran quantità di legnami da opera e quantità di fieno. L’inendio era così prossimo ad attacarsi alle case dei Weis, Barizotti, ed Ebrej, che in molte parti dei coperti di queste erasi attacato, ma coll’ajuto di Dio, e di Maria Santissima diede forza e coraggio a quantità di uomini valenti, ch’accorsero in ajuto, che le case sudette restarono libere, ma senza coperti, perché getati a terra. Noto altro prodigioso caso, che le fiame s’internavano entro le fenestre della mia casa, ma grazie a Dio son rimasto libero totalmente da una tal disgrazia.
La causa di questo incendio fù una putella figlia di Giuseppe Paternollo col nome di Anna Maria
Archivio di Stato di Trento: Notai di Strigno; Giovanni Giorgio Weis; Busta I; 1745-1772; annotazione in prima pagina del registro
Chi subisce i danni maggiori è Giovan Battista Boninsegna, oste di Strigno che perde la Tezzotta e l’intera casa. Bruciano altre quattro case, quella Valentino Bertagnone, forse parente dei Notai, quella di Giacomo della Maria, quella di Pietro De Franceschi e quella dei Catti. I Fratelli Weis perdono solo la tezza, ma con legname prezioso dentro. Il padre dell’incendiaria, Giuseppe, perde il tetto della sua casa ereditata da Don Ignazio Boninsegna. Hanno rischiato grosso anche le case dei Weis, dei Barizotti (Notai) e degli Ebrej (Alaggio Levi), che hanno perduto il coperto demolito per paura che si incendiasse. Anche il Notaio che scrive ha rischiato, ma non ha subito danni. Si può immaginare che tutti questi tetti così facili da incendiarsi fossero di paglia?