Ho intenzione di inserire qui alcuni dei documenti più significativi o curiosi trovati nella ricerca a Strigno.
La vicenda dell'orologio della Parrocchiale di Strigno
L'atto è stato trovato sfogliando, presso l'Archivio di Stato di Trento, i documenti del notaio Giovanni Giorgio Weis, alla ricerca di notizie sui nostri di Strigno: Francesco 1 e figli o della famiglia dei Paternolo imparentata coi nostri. Assieme all'atto del notaio, steso in data 20 settembre 1772, compare la lettera dell'orologiaio scritta di suo pugno e l'accordo deciso dalla Magnifica Comunità di Strigno. Dalla lettura si capisce che l'orologiaio Pedrelli aveva ricevuto nel 1769 l'incarico di costruire un nuovo orologio per la chiesa parrocchiale di Strigno, orologio che gli era stato pagato in anticipo la considerevole somma di 600 troni (si pensi che l'affitto di una casa per un anno intero valeva 130 troni). L'orologio, una volta costruito, non fu accettato dalla Comunità perché difforme nel peso da quanto convenuto. Da questo fatto nacque il conflitto, la cui soluzione è in queste pagine. Mi pare di ricordare che proprio questo orologio è ancora esposto nella chiesa parrocchiale di Strigno.
Archiviato al N 249
In un foglio allegato:
Magnifica ed Onoranda Comunità e Signori Rappresentanti
Il non’aver maj risolto daccetare Loriuologio ordinatomi mi fù di non pocco danno, che oltre il dover star fuori tanto tempo del mio Capitale e fature dovej fare più viaggi in diverse parti per procurarne l’esito, e finalmente dopo d’esser stato in Pressanone – due volte in Vigolo, mi riuscì farne l’esito in Primiero senza però li trasporti, che doverà restare per suo conto, e quelo che maggiormente m’agravò di danno egli fù che dovej lavorargli intorno al detto Oriuologio per un mese continuo, affine di ridurlo ad’andare bene in sula Torre di Primiero … circa tr. 250 mi venirebbe di lavoro … oriuologio … … di questa Magnifica ed’Onoranda Communità , e Signori Rappresentanti, che mi lascierà socombente d’un danno sì grande. Sopra tanti danni, e spese, e viaggi attendo benigno rescritto; e del resto ch’anderà da me creditori, le terò a conto, e capara per alestirne prontamente un altro di suo pieno agradimento, con pagargli in’appresso l’affitto della summa cui sarò socombente.
Per li 10 del corrente Giugno la Communità Sudetta di Primiero manderà a Levare il Sudetto Oriuologio, onde prima dall’ora desidero sapere la sua intenzione, e per meglio dire, che si aguadriamo affino al Capitare delli sudetti di Primiero … … … m’aricomando di core, e mi protesto per Sempre Delle Signorie Vostre
Uraio … D… Giuseppe P…
Sul retro:
Sopra la Supplica di Giuseppe Pedrelli il Consiglio di questa Magnifica Comunità propone al medesimo il Seguente Aggiustamento:
1° Che per le fatture fatte dal Pedrelli pel corso di anni due e mezzo nell’orologio vecchio la Comunità gli rilascierà tutti gli affitti dei Capitali affidatigli di tr. 600 li quali affitti ascendono fin’ora a tr. 66 ed inoltre gli pagherà tr.200 con questo però ch’egli si chiami interamente pagato e soddisfatto di qualsisia sua pretesa.
2° Gli altri tr 400 che deve il Pedrelli li saranno lasciati all’interesse, quando però egli ne faccia un’assicurazione e dia una idonea sigurtà per pienezza del Capitale e pe’ obblighi in vece dell’affitto di mantenere l’orologio vecchio a tutte sue spese sino che verrà fatto un Nuovo secondo l’accordo che si stabilirà.
3° E con ciò resterà annullata la scrittura e contratto 31 dicembre 1769, ed ambedue le parti si doveranno fare una vicendevole quietanza d’ogni pretesa.
Dato in Consiglio di Strigno @ 6 giugno 1772
Dottor Pietro Zanghellini ∫ de mandato ∫
Accetto li troni duecento dico tr. 200 in diffalco delli ricevuti seicento dico tr. 600 che resteranno quattrocento, per l’affitto de quali manterrò l’orologio vecchio fuori di roture e che tal capitale di tr. 400 non possa detta Magnifica Comunità esigerlo ma resti da computarsi ed abbonarsi nella facitura del nuovo del quale ora intendo stabilirsi il peso, prezzo, condicioni e tempo ∫
Giuseppe Pedrelli
In Christi nomine Amen ∫
L’anno dalla Sua Santissima Nativittà 1772, Indizione 5- in giorno di domenica li 20 del mese di Setembre in Borgo di Strigno, e nella Casa e Stuffa del Clarissimo Signor Giovanni Antonio Zanghellini alla continua presenza di mio figliuolo Luigi e del Domino Niccolò Pacanari di Gallio Stato Veneto testimonj noti, abili, chiamati, e pregati. (in margine) Extractum Per la Comunità di Strigno
Fù esposto, qualmente il Domino Giuseppe Pedrelo Orologiere abitante in Strigno si fosse obligato verso la Magnifica Comunità di Strigno di fare un nuovo Orologio per la Torre della Parrochiale Chiesa con le condizioni espresse nella Scrittura Barezota 31 dicembre 1769, a’ conto di prezzo del qual orologio la Comunità aveva sborsato al medesimo Pedrelo tr. 600 – cioè tr. 400 – come appare da detta Scrittura, e tr. 200 sotto li 15 settembre 1771, ma perché L’Orologio fatto dal Pedrelo non era del peso accordato, ricusò la Comunità di riceverlo. Sopra di che era per nascere dispendioso litiggio, per evitare il quale fu dal Domino Pietro Zanghellini proposto alle Parti il seguente aggiustamento.
1° Che per titolo della fattura del Pedrelo fatta nel corso di 2 anni, e 8 mesi nell’orologio vecchio che fu a tutte di lui spese mantenuto, la Comunità gli rilascia tr. 200 oltre agli affitti procorsi sopra l’intera summa di tr. 600. Con questo però che vicendevolmente il Pedrelo debba chiamarsi tacito, e pagato di tutto ciò, che potesse pretendere per tale mantenimento dell’Orologio, e fatture in esso fatte.
2° che gli altri tr. 400 che il Pedrelo ha ricevuti dalla Comunità gli siano lasciati all’interesse, e debbano essere da lui assicurati sopra qualche suo stabile con condizione che per titolo d’affitto di detto Capitale debba il Pedrelo frattanto e fino che verrà fatto l’orologio nuovo mantenere a tutte sue spese bene andante l’orologio della Torre di Strigno.
3° che con ciò resti annullata, e cassata la Scrittura Barezota 31 dicembre 1769 e ambedue le parti si facciano una scambievole liberazione e quietanza, dovendo però il Pedrolo pagare le spese del presente Instrumento.
Il qual aggiustamento e transazione sentita dal Magnifico Domino Giovanni Battista Tomasello Sindico di Strigno e dal Domino Giuseppe Pedrelo hanno quella accettata, laudata ed omologata in ognisua Parte, facendosi vicendevole pace, fine e quietanza, e promettendo di osservarla e non contravvenirvi sotto obbligazione rispetto al Pedrelo dei propri beni e rispetto al Sindico dei beni della sua Comunità a tenore del Decreto del Consiglio 2 Maggio 1772.
In esecuzione di che qui sempre presente il Sudetto Domino Giuseppe Pedrelo si confessa liquido debitore, come sopra di tr. 400 verso la Magnifica Comunità di Strigno per la quale qui presente Tomasello Sindico stipulante, e tal confesion accettante per la qual summa obbliga et ipoteca generalmente tutti i suoi beni presenti e venturi di ogni specie in elezione, obligandosi per titolo di affitto di mantenere frattanto a tutte sue spese ben’andante l’orologio vecchio come sopra al D … sino che verrà fatto il nuovo o finoche altrimenti sarà accordato fra le Parti Contraenti Promettendo ∫ Obbligando ∫ in elezione ∫
Giovanni Giorgio Weis Notajo pubblico pregato scrissi e formalmente pubblicai.
Archivio di Stato di Trento: Notai di Strigno; Giovanni Giorgio Weis; Busta I; 1745-1772; atto n.249
Mi pare che l'orologiaio ci abbia guadagnato parecchio. Primo forse l'orologio vecchio non era ancora da buttare visto che si accolla così facilmente il suo mantenimento in funzione; secondo l'orologio rifiutato da Strigno viene acquistato da Primiero; terzo ha l'incarico di costruire un nuovo orologio per Strigno; quarto gli viene abbonato un terzo dell' acconto ricevuto e tutti gli interessi dello stesso solo per far funzionare un orologio che se lui fosse stato ai patti (il peso dell'orologio) sarebbe stato sostituito. Forse la Magnifica Comunità ha ceduto un po' troppo. Per far più chiarezza sulla vicenda occorrerebbe cercare altri documenti sulla vicenda, in particolare la "scrittura Barezotta" citata.