Il  5 agosto 1917 la sorella Maria Teresa Cristiani che si trova ad Arino scrive a Giulio a Torre Canne
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Note:
Maria Teresa aveva ricevuto una lettera da Giulio; ce lo dice la lettera di Cornelio e Anna (qui al n. 179): In quella Giulio deve averle chiesto di badare agli interessi della  moglie nel farle avere quello che le spettava del raccolto. Che non si dia pensiero, Giulio, lei lo farà e il fratello Giovanni continui pure a fare quello che vuole. Maria Teresa pensa che in ogni caso Giulio se la caverà con la sua famigliola. Anche lei pensa che non gli manchino le capacità.
Parla delle "mie bambine", ma sono le figlie che il marito ha avuto dal primo matrimonio. Il bambino che comincia a camminare da solo, Francesco Tarcisio, è figlio suo.
Si preoccupa del marito non più giovanissimo ed arruolato nella sanità: chiede a Giulio di scrivergli. Anche lei è poco abile con l'Italiano: ha perfino problemi col verbo essere.
Di lei abbiano un'altra lettera, scritta giusto un anno prima.
Tra le due guerre risultava tra gli abitanti della contrada Carpanedi di Foza.
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Lettera di Maria Teresa del 5 agosto 1917

crono 181

doc. 05.8.17

Arino 5 Agosto 1917
Mio caro fratello
Con grande piacere o ricevuto la tua cara lettera e o inteso che non ai tanta salute ma si spera che torna la tua cara salute di poter avenir qui vecino di noi che noi abiamo molto piacere io caro fratello godo una buona salute e anche le mie banbine e il mio filio comincia a caminare da solo e chiama la sua mamma e mio Marito si trova ancora Vicenza e sta bene ma dice che e molto stanco di essere senpre chiuso la dentro ma ci vuole pasiensa
speriamo In Dio che andra terminata anche questa dunque Caro fratello non passione per conto deli deli suoi afari che lui afatto tutto del suo pensiero e cosi che si che si rang[i]a da se stesso e tu mio caro fratello non avelirti de nisuna cosa e guarda di avere il tuo bisogno e non pensare di nulla

Per conto dela tua familia la ai piccola e tu vivrai meno male qui la campagna va bene e la uva e bela e cosi anche il frumentone e o inteso che mi spedirai il denaro per farci dire una Messa per la no(stra) cara Madre che essa pregava per tutti noi fili non dubitare caro fratello che io sodisfaro tutto cio che mi ha detto

La santola e il santolo ti manda tanti saluti ma essa non sono piu buona a caminare perche sono gonfia il nostro nipote gino sono trevilio lui sta bene e ti saluta e cosi pure suo fratello Anpelio
Cui altro non mi alugo che di tutto cuore salutarti e baciandoti di cuore e credimi la tua sorella Maria saluti da Pierino questo e il suo derisso de mio marito Carpanedo Giuseppe 5^ Sanita Ospitale di Riserva
Porta Padova Vicenza
Saluti addio
e tu le manderai il tuo in derisso