Il 4 agosto 1917 Guglielmo che si trova al fronte scrive a Giulio a Torre Canne
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Note:
Guglielmo è ansioso di vedere il fratello trasferito vicino alle famiglie. Lui stesso non è lontano quanto a pura distanza ma pensa che il fratello, come Guardia di Fiananza, possa avere maggiori possibilità di occuparsi delle famiglie e di lui sembra avere piena fiducia. Pare di vederlo rivoltare la lettera prima di aprirla per controllare il timbro postale. E' consapevole che Giulio non ha una salute di ferro e gli raccomanda di averne cura anche non privandosi di quello che la paga può permettergli pur di coltivare il suo benessere. La famiglia tiene a lui e se la cava anche senza che lui mandi a casa quelle poche lire che faticosamente può risparmiare. Dice cose giuste Emo, forse le dice anche per se stesso.
Torna fuori la questione del grano, Giovanni non gli ha risposto (ma chissà con che toni Emo gli ha scritto!). E poi vien fuori ancora quel non meglio precisato"nostro affare" del quale scriverà al parroco. C'è di mezzo una persona che sta meglio... non sarà il suocero? O si tratta di Bortolo? Ma perché starne "alla larga"? Temo che non sapremo mai di chi e di cosa si tratti. 
Lettera di Emo del 4 agosto 1917

crono 180

doc. 4.8.17 n.e26

sulla busta:
t.p. 5.8.17 – Posta Militare

Al Sig. Cristiani Giulio
R.Guardia di Finanza
(Bari) FasanoTorre Canne

retro:
Mitente Cristiani Guglielmo
VI Alpini Val Brenta S.M.

(e una grande firma svolazzante al centro come fosse un sigillo)

Mio caro Fratello
4 Agosto 1917
Con lieto piacere ricevetti tua cara lettera, con piacere intesi pure di tua buona salute pari lo è di me.

Invano il mio desiderato attendere tue nuove da vicino alle nostre famiglie, appena mi giunge per le mani tue nuove subito m'affretto a guardare nel timbro l'origine di partenza, ma sempre rimango deluso non capisco come sia cuella faccenda, il perché non vogliano favorirti, io in proposito caldamente ti esorto di essere sempre perseverante e paziente, e veddrai noi stando sempre appogiati alla Divina Provvidenza non mai periremo, vedi bene anch'io ormai trascorsi due anni che sempre mi trovo nei soliti paraggi ma però sempre bene un po disagiato, ma in fondo bisogna chiamarci anche fortunati non ti pare? Non mai si stancheremo d'implorare cuella gran Madre di Dio onde voglia compiacersi un giorno a donarci alle nostre famigliole, senti per intanto ti raccomando che guardi bene di salvaguardare bene tua salute e non privarti del fabisogno per avere cualche risparmio gran bella cosa come dicesti tu di aiutare la famiglia con cualche aiuto finanziario ma anche per la stessa famiglia interessa di più tua ferrea salute che non tu’ttaltro non ti pare, in cualche modo lore sai poverine con sua buona volontà di risparmio, sbarcano alla meno peggio il calendaro non ti consiglio di spreccare ma trovandoti in un ambiente non tanto saluberimo e bene che niente ti manchi.
Al Giovanni scrissi in merito alla nostra parte di frumento ma non si degnò neppure d'un cenno di riscontro figurati altro che frumento, tornerò nuovamente a scrivergli ma m'immagino sarà inutile il tentar non nuoce.
In settimana scriverò anche al Sig. Parrocho del nostro affare ma sempre alla largha non ti pare, dato anche che adesso come salute si trova meglio
Non mai mi dimentico di te nelle mie preci come farai anche tu e mercé cuella retta via tutti porteremo a termine, In attesa di tue care nuove di tutto cuore ti baccia tuo Guglielmo
Ciao Toni scrivi sempre