Il 18 dicembre 1915 Maria da Foza scrive a Giulio che si trova a Caserta
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Lettera di Maria a Giulio del 18 dicembre 15

crono 35

doc. 18.12.15 n.6

Foza 18.12.15
Sposo Amatissimo
O ricevuto tua cara letera ca intesi il tutto con piacere intesi di tua buona salute, cosi e simile di me e il caro Rino Ieri o ricevuto il paco che mi ai spedito, dentro vi conteneva una cufia e un picolo vestitino del nostro caro Bambino e un vestito tuo di tela piu cuatro paia di calzeti una maia piu una camicia un bichiere e sette arancie una spazola un libreto e due pachetti di cartoline e letere e una carta con della roba dentro che ai scrito in cima peperoni dolci Ora ti ringrazio di tutto Il vestitino del nostro Rino le va bene e anche la cufia
Intesi che fra poco tempo devi partire; voglio sperare che anche dove che vai cambierai bene ma come ti dissi su laltra mia lettera che preghi il tuo colonello che ti abia da mandarti in cualche brigata che la starai bene mi sono in formata non vi e altro che il tuo colonello che ti puo mandare in culche brigata e se ti mandera lui e facile che resti per fino che vieni acasa per sempre. Ti prego non agragarti a battaglioni Ariguardo alla roba di lana tela o gia preparata, calzeti guanti gravate; sebene che resti in brigata ti ocorera losteso. Le tue calze verde di lana liele o date a Gulielmo se ti ocore le calze scrivemi subito che te ne faro unaltro paio Guglielmo a scrito che le ocore un paio di calze subito e allora le o mandato le tue che era belle e fate ma se tu ai bisogno le calze di lana come ti dissi scrivimi subito che in pochi giorni te le preparo
A cuello che mi dici che cuando passi per qulche paese cui vecino ti venga trovare se alle volte non puoi venire acasa mandemi un telegrama che io vengo trovarti sicuro se pure non sarai proprio lontano ma io voglio sperare che ti mandano in culche brigata cui nel veneto che posso venirti trovare col nostro Rino per chulche gioro ma piutosto che avessi da andare a bataglione megari in cuesta in culche brigata dove che sei la nei contorni di caserta Non dubitare ariguardo al bambino che vedrai che sara bene acolto seanche se avesse da portarlo in culche paese cui vicino dove che forse verai tu vedrai che lui non patira niente duncue ti prego di sprecura[?] come che ti o deto Guglielmo e alcuni giorni che non scrive ma per mezo de vico nobile abiamo sentito che sta bene e che il primo di gennaio verra in licenza (da qui nei margini)
Ora ti racomando di stare allegro e contento che vedrai che tutto si cambiera per bene perintanto ricevi mille baci tua sposa Maria che sempre ti sogna e ti pensa, baci ciao [?]
Ricevi un saluto da tua sorella Maria. Nuovamente tua sposa ti bacia
Scrivi presto tua sposa M Maria
Ricevi saluti da Gigio organista e suo figlio michele che si trova nelle Guardie di finanza a Peschiera ricevi saluti dai miei Genitori e nostre cognate

  Note:

Maria, da brava montanara non riconosce "i peperoni dolci" che per lei rimangono una "roba" anche dopo aver letto la scritta, li avrà poi mangiati? Erano marciti?
Insiste con la "brigata" e cerca informazioni e raccomandazioni.
Bravo Giulio che manda un vestitino e una cuffietta per il suo bambino.
La questione delle calze di lana fa pensare che la famiglia non vivesse nell'abbondanza. Perché Maria non gliele fa subito senza chiedergli se ne ha bisogno? E' dicembre!
Spera che Giulio venga in un paese vicino; è disposta a trasferirsi lì col bambino.
La sorella di Giulio, Maria,  aveva 7 anni più di Giulio, si chiamava in realtà Maria Teresa ed aveva sposato nel gennaio del 15 un certo Giuseppe Carpanedo da cui avrà un figlio, Francesco Tarcisio nell'aprile del 16.
Le cognate sono Giovanna Carpanedo, moglie di Giovanni, e Anna Marcolongo, moglie di Cornelio.