Il 15 marzo 1916 Giulio da Valdastico scrive a Maria che si trova a Foza
successiva  precedente  successiva dello scrivente  precedente dello scrivente  in risposta a  le risponde
 
Lettera di Giulio a Maria del 15 marzo 16

crono 42

doc. 13.3.16 n.6

Zona di guerra 15-3-916
Sposa carissima
col strazio nel cuore e un'infinita quantità di l'agrime sortiva dal mio cuore al momento del Distacco ma cosa vuoi e il distino che cosi vuole raccomandoti nulla pensare a me
ora come ti avevo già detto mi trovo in riposo qui vicino a S. Pietro rimarrò per un breve periodo di tempo e poi a nuova Distinazione
tanto che disideravo questa licenza come e passati quei in Breve, mi e sembrato minuti e non giorni tutto finisce Dunque finirà anche questo stato di cose, verrà verrà si anche quel Disiderato giorno di nostro congedo e verremo si aportare cuel conforto quella trancuillità nei vostri giovani cuori che ansiosamente attende quel caro giorno e bensi sapremo noi Disempegnare qualsiasi impegno a superare ogni ostacolo col pregarti ora di non mancare con le cotidiane Preghiere onde la Beatissima vergine prenderà inconsidarazioni nostri bisogni abbi fede nel tuo pregare che sara un giorno esaudite.
Su ciò che più volte abiamo parlato di nostri interessi famigliare porta pazienza e tutto avrà termine
un caldo Baccio per me a quel grazioso figlioletto che al memento del distacco lo l'asciato che dormiva trancuillamente unico mio ogetto te e Bimbo che accompagno vostri movimenti, Dunque Sempre coraggio Maria, tutto ha fine e con la bella speranza nella Divina Provedenza ogni cosa andrà bene tu nulla pensare cosi pure dirai a tua sorella sempre coraggio, ciò spedito da asiago L.10- a Emo, certo per ora non avrà certo bisogno vedi che le scarpe e calze le ho lasciate da Scheo
alla notte mi sembra di udire il pianto del caro Rino ma invano tutta elisione
mia salute buona ti Bacia tuo Giulio di nuovo Bacia Rino saluti a tuoi genitori, Baci a Gildo e Dalia sana [?] bella e buona
tuo adolorato Giulio
 

Note:
Giulio si trovava a Valdastico in Zona di guerra dai primi di gennaio. Ha usufruito della licenza invernale di 15 giorni dal 24 febbraio, come risulta dal suo foglio matricolare.
E' stata la prima licenza da quando era stato richiamato il 1° marzo 1915, dunque quasi un anno. Ancora una volta fa esercizio di pazienza ripetendo e ripetendosi che tutta questa sofferenza finirà. Anche sugli affari di famiglia invita Maria ad avere pazienza, di fatto a fidarsi di Giovanni.
Toccanti le parole che dice a proposito del "caro figlioletto" che non aveva ancora visto, ma anche dei nipoti Gildo e Dalia, figli di Guglielmo.