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crono 44
doc. 19.4.16 n.e7
Sulla busta:
Al Signor Cristiani Giulio
R. Guardia Finanza
9° Battaglione 26 Compagnia
Zona di Guerra
T.p 20.3.16 Clavières (Torino)
Sul retro, a matita:
Spedisse il soldato Cristiani Guglielmo
Mio carissimo Fratello
Clavieres 19.4.1916
Tosto ricevuto tua da me cara lettera m'acingo subito a risponderti col massimo della soddisfazione intesi di tua buona salute come pure anch'io mi trovo benissimo. Intesi tuo dire in merito a nostra famiglia, e m'imaginavo che nulla hai potuto concludere col Giovanni perché è persona molto difficile d'incontrarre motivo che vorebbe tutto per se per cuanto facciano le nostre spose non arriveranno al punto di poterlo accontarre ma se è statto la falsa sua testa di trovarsi in critiche condizioni non so capire quale soddisfazione trova nel volersi discolpare sopra di loro povere infelici oppure atribuire causa a cualquno di noi, come di nuovo ripeto l'origine di tutto e lui e la causa principale e tutto lui, e noi dovremo portarre il peso, ma però io ti dico noi porteremo i nostri e lui porterà i suoi vedrai bene mio buon fratello che coll'aiuto della possente mano di Dio noi torneremo in seno a nostra famiglia e presto faremo a scaricarsi di cuei pesi che ora vorebbe attirarci un po d'esercizio l'abbiamo e con la nostra industria ed assiduità in ogni nostro piccolo interesse, e veddrai bene che presto faremo a sbarasarzi dogni cosa Ormai siamo capaci di soffrire l'abbiamo imparato di sopportarre ogni cosa di affrontarre ogni ostacolo e vuoi tu che noi dopo che abbiamo ricevuto la grazia di tornare in famiglia non saremo capaci più di ricomporre benissimo la nostra famiglia adesso che conossiamo quanto desideriamo di ritornare assieme ai nostri figli, per noi sarà un divertimento sarà un vanto di procreargli un avvenire come io te lo posso assicurare sotto ogni forma e raporto di te non parlo perché sono sicurissimo del tuo buon operare, ora mettiamo da parte ogni cosa e stiamo sempre allegri e contenti che il più l'abbiamo già fatto.
Il giorno 15 del corente mese ricevetti il vaglia di L.10.00 che m'ai spedito d'Asiago, infinitamente te ne ringrazio delle tante cure e premure che prendi per me e faccio i più fervidi voti al Cielo che non lontano sarà cuel tempo che anch'io potrò esserti proficuo col concambiare la tua gratitudine ora me li risparmio per cuando torno al fronte e per il lungo viaggio che Dio ti compensa del largo tuo amor fraterno ora presente (non) posso altro che rivolgere le mie povere prece alla nostra Celeste Regina che sia coppiosa colla sua benedizione. Credo certo partirò il 1 Aprile ma in breve di nuovo ti scriverò, sempre col cuore e pensiero vicino a te ti baccia tuo Fratello
Guglielmo
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Note:
Guglielmo data
questa lettera
19 aprile, ma
con ogni
evidenza si
tratta di marzo,
sia per il
timbro sulla
busta, sia
perché più sotto
afferma che
cambierà
destinazione il
primo di aprile.
L’accenno al
termine del
corso l’ultimo
del mese, e i
ringraziamenti
per il vaglia
ricevuto
confermano la
data e che il
foglio è stato
aggiunto proprio
a questa
lettera. Di quel
vaglia Giulio
parla nella
lettera che
scrisse a Maria
subito dopo la
fine della sua
prima licenza.
Vedi n. 42.
I problemi con
Giovanni si
fanno più seri e
Guglielmo prende
posizione:
Giovanni deve
risolvere da
solo i problemi
che lui stesso
ha creato
(ma ricordo che
lo ha fatto come
capofamiglia e
col consenso del
padre quando la
grossa famiglia
era tutta
unita).
Guglielmo
mostra grande
fiducia in se
stesso e nel
fratello Giulio
e nelle loro
qualità e
capacità. Dopo
la prova che
stanno vivendo
nulla potrà
costituire un
ostacolo. Sembra
prefigurare un
futuro dove la
famiglia sua e
quella di Giulio
vivranno ed
opereranno unite
e in pieno
accordo. Del
resto anche le
loro mogli erano
sorelle e
sembrava
un'alleanza a
prova di bomba.
Purtroppo così
non è stato. |
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[a matita
su un foglio aggiunto]
Mi sono
dimenticato di dirti che qui si focifera della
tanto desiderata pace speriamo che non lontano
sarà cuel gran giorno. Pure ti dico che il
giorno che tu riceverai questa mia io sarò in
viaggio per una lunghissima marcia che sarò di
settanta chilometri e in cuel paese che andrò ti
manderò una cartolina, il denaro che mi hai
spedito lo adopero altro che nelle grandi
fatiche. Ieri ci hanno dato l'intero
equipaggiamento da Schiatori un vestito bianco
una baretta di lana bianca lo scaldarancio, un
sacco da cacciatori e ci hanno ritirato tutta
l'altra roba, qui dicono che possono cuando
abbiamo termenato il corso potrebbero mandarci
anche in altri corpi allora io se è vero farò
subito domanda venire nel tuo Battaglione non
sarebbe una grazia se potessimo essere in
compagnia non ti pare? Sarebbe troppo, ad ogni
modo speriamo, in breve tornerò a scriverti,
l'ultimo terminiamo il corso e spero in questa
occasione di poter fare una scappata a casa
Di nuovo di cuore te ne ringrazio e ti baccia
tuo aff.nato
Emo
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