Il 20 maggio 1916 Giulio che si trova a Verona scrive a Maria a Foza
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Note:
Giulio scrive questa lunga lettera lo stesso giorno della precedente cartolina. E' malinconico e ha voglia di parlare e sfogarsi. Immagina che il "piombo nemico" possa porre fine alla sua vita e si abbandona rassegnato al destino ma pensa al "desolato cuore che resta orfano". Si accorge che intristisce così anche Maria e allora  cambia registro, punta sulla fede e sulla speranza nella Beata Vergine. Qui non si capisce se il nome "Maria" che avrà sulle labbra finché vivrà è quello della Madonna o della moglie. E torna la malinconia, il senso di solitudine, la nostalgia. Notevole è il pensiero che "il dolore è così generale che ognuno soffre,"
Certi toni e certi accenti fanno pensare che forse, davanti a Giulio che scrive ci fosse un bicchiere troppe volte riempito.
Giulio ancora non si è reso conto di cosa stia capitando alla sua famiglia,
Qualcosa, però immaginava dato che ha aggiunto Valstagna all'indirizzo.
E' probabile che la busta in cui la lettera è stata conservata sia della lettera del 27 dato che il timbro di partenza è troppo lontano dalla data apposta da Giulio.
Lettera di Giulio a Maria del 20 maggio 16

crono 63

doc. 20.05.16

Sulla busta:
T.P. Verona Ferrovia 27.05.16
Alla Signora
Cristiani Maria
Valstagna Foza Pro(Vicenza)
spedise: Cristiani Giulio
R.a G. Finanza

Verona li 20-5-916
Carissima Moglie
Ogni giorno t’invio miei scritti con la speranza che i medesimi li riceverai. Ora sono bello e ristabilito e stò in attesa di partenza però non posso sapere dove mi manderà in’ogni modo ti scriverò speriamo sempre bene, mi sento ancora Debole di rimanente bene, cosa vuoi qui Dobiamo abraciare ciò che viene e seguire il Distino vale a Dire senza nessuna Dificoltà cercheremo di Disimpegnare il Proprio Dovere, e con l’aiuto del Signore nessun sacrificio ci renderà fatica ogni tribolazione ogni Patimento sarà a sua volta riconpensato. Dunque sempre coraggio su ogni nostro ostacolo che dovesse impere [
impedire] nostri Passi e col soportare Pazientemente tutto ciò che aviene si ariverà allo scopo difinitivo di essersi [?] lieti e tranquilli per tutto il tempo che saremo noi Distinati.
E se il Piombo nemico dovesse a fare cesare mia esistenza vuol Dire che il mio Distino e compiuto, sarà allora il Distino cosi crudele che vuol spezzare nostra cara ed’eterna unione, però con questo mio dire si mancherebbe di fede, ma se il Distino e cosi? Sarebbe si un ranmarico per tutta la vita di quel desolato cuore che resta orfano Dopo aver amato tanto…

Maria mia Sposa di ciò non ti adolorare, Si Preghiamo Frecuentemente quella BVergine Immacolata la quale mai ci abandonerà, refugio dei Peccatori e certo un cero dedicato di Maria qualuncue grazia Domanda le viene concessa Duncue sempre col nome di Maria sulle labra finche io vivrò o dolce none t’invocherò.
Sposa Diletta sempre a te unito qualsiasi mio momento ti ricordo, e ripeto sempre nel mio pensiero, chisa quante volte ci ripensa, Povere Spose sul fiore di sua vita a sofrire si tanto e che colpe può esse avere; il dolore e cosi generale che ogn’uno sofre.
Abbi pazienza, soporta ogni cosa senza anasperarti e tutto cio verrà riconpensato.
Con la speranza che godrai otima salute te e Bimbi e tutti di famiglia quando mi scrivi fammi sapere dei miei fratelli, io vedi sara dificile che riceva perche un giorno qui un giorno là, vedi se n’é puoi spedire qualcuna, fa pure come vuoi ora 4 giorni che mi trovo qui a Verona e chi sa quanto rimango ancora?

[da qui prosegue nei margini]
Quando stavo a Rocchette ti attendevo e certo inseguito a quello scompiglio avrà impedito ogni cosa sempre pazienza con tutta sincerità tuo Marito ti Bacia Giulio
Saluti cari a tuoi genitori ti scriverò sempre
Bacia Rino per me caro, quel Bociolone tanti a Gildo Poveri Bimbi
Di nuovo tuo inseparabile sposo
Giulio Cristiani sempre coraggio