Il 27 maggio 1916 Giulio che si trova a Verona scrive a Maria a Foza
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Note:
Giulio invita Maria a non aspettare l'ultimo momento per lasciare il paese, ma il suo invito arriva tardi, quando riceverà la lettera l'ordine di sgombero sarà già arrivato. (29 maggio). Avendo una casa ad Arino sembra assurdo che siano rimasti a Foza dove si sentiva il rombo del cannone. I parenti presso cui potevano trovare alloggio "in campagna" probabilmente sono i parenti della madre di Giulio, Giuditta Righetto, nata a Fiesso d'Artico vicino a Dolo.
Finalmente Giulio raggiunge la consapevolezza che la sua malattia è stata una fortuna perché lo ha tenuto lontano dal fronte e spera che continui:  essere conducente (di muli, non come Cornelio che è dietro a un cavallo!) dà la speranza di evitare la prima linea. Ma la novità è che ora anche la famiglia è in pericolo e per questo occorre più Fede e più prudenza.
La Cattina di Gigio dovrebbe essere la Cattina Pierotta. Luigi (Gigio) Cappellari sarà a lungo podestà di Foza.
Lettera di Giulio a Maria del 27 maggio 16

crono 66

doc. 27.5.916 n.33

Verona li 27.5.916
Sposa carissima,
con l'apresente ti faccio notto la perfetta mia salute, così voglio sperare di te e figlio e famiglia. ancora qui all'ultimo indirizzo che ora te lo ripeto, comando 3° convalescenza e Tappa 2 compagnia, Riparto A nelle altre mie ti dicevo che mi puoi scrivere con l'apresente Direzione, forse potrò rimanere per qualche periodo di tempo, ma sempre in'atesa d'in giorno in giorno di Partire così non ti Posso assicurare, però ti ripeto n'è puoi scrivere qualcuna alla più peggio andrà smarite Pazienza
ora ti dirò che ho buone speranze mi anno iscritto conducente, ma cosa vuoi e questione Poi di fortuna: forse Potrebbe rimanere anche quì a Verona, però non mi luzingo sai sarebbe troppo fortunato. in ogni modo spero sempre bene, e poi sarà tutto ciò che il Signore vuole. Preghiamo di vero cuore che abbi pietà di tanta inocenza, al quanto intesi ora vi trovate a critiche condizioni ma credo pure che non aspetterete Propio i ultimi momenti se la cosa e seria preparatevi a tempo, ti raccomando il Bambino e la rimanente lascia andare, te e tua sorella Potete andare la giù in campagna, o in casa nostra o da qualche Parente in modo da essere Fuori Pericolo, ti sembra?
mia malattia e stata la cagione di non poter ricevere vostri Desiderati scriti cioè da te e miei cari fratelli, però posso dire inparitempo mia Fortuna ti pare? dico la verità fino quì mi chiamo fortunatissimo e cosi non cesserò mai di ringraziare la Vergine Benedetta che mi ha così graziato e sempre speranzoso che mi preservi come il passato cosi uniti inalzeremo le nostre mente al cielo, onde faccia sì che sia vicino quel Desiderato giorno di nostro ritorno a portare il Bacio dalla Pace e Tranquillità per tutto il tempo del viver nostro sempre fede fino che durera nostra esistenza, non voglio ora ammetere che il distino sia cosi crudele di troncare sul fior di nostra età ogni nostra speranza nell'avenire.
anche oggi con la massima mia attenzione stavo ascoltare la Distribuzione della Posta restai dispiaciuto quando vidi che non udivo il mio nome. cosi Pazienza e coraggio, Finirà anche queste cose rovescie speriamo, sai come Puoi fare scrivi asieme con la Cattina di Gigio che subito la riceverò, tutte le sere siamo a sieme cosi mi farai sapere anche di miei Amati Fratelli specie Emo che si trova più sul pericolo, sempre ti scriverò mai ti dimentica l'amato tuo sposo Giulio Baci a Rino e Gildo saluti tuoi genitori e tutti di famiglia tuo Giulio ti Bacia ciao