Il 16 giugno 1916 Anna che si trova ad Arino scrive a Giulio ad Erbezzo
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Note:
Anna è la moglie di Cornelio, il fratello "povero di spirito" ma gran lavoratore. Sarà conosciuta  come "la Neta Poi" a Foza dove morirà molto vecchia. Veniamo a sapere dalla lettera che Giulio era anche "compare", ma se fosse lui testimone di matrimonio o padrino di un figlio non sappiamo.
Scrive una lettera molto sincera e spontanea. Non esita a definire prive di cervello e di carattere le due cognate. Veniamo a sapere che le due sorelle-cognate, pur invitate a farlo, non hanno voluto andare con Giovanni e Anna da Arino  dando loro dei "matti" con cui non volevano "andare in volta" Troppo realistico per non essere vera testimonianza. Rassicura Giulio che la moglie è al sicuro.
Anche qui risalta la preoccupazione di tenere vivo il collegamento tra i membri della famiglia e lo scambio di notizie.
Anna, consapevole della debolezza del marito raccomanda a Giulio di scrivere a Cornelio che ha bisogno di sostegno e coraggio.
Marcello è il figlio maggiore (forse figlioccio di Giulio) figura ben nota a Foza.
Lettera di Anna del 16 giugno 16

crono 71

doc. 16.06.16

Arino li 16=6=16
Carissimo qugnato e compare
Oggi ricevi la sua cara lettera da me bramata sentii che gode buona salute e cosi e di me e tutta lintera famiglia e ancor del mio caro marito lui sta bene e adesso si ritrova a Malcesine cioe nel lago di costanza ma lui fa conducente come lei Senta o mio caro qugnato le mi domanda informazione della sua sposa io in questo momento non posso spiegarli nulla dove si ritrova benissimo esse sono venute assieme fino a valstagna io le domandai se viene assieme con noialtri esse neppure non die nessuna risposta, condipiù Giovanni lielo disse ancor avanti partire da Foza che si prepara la roba perché dobbiamo scappare e esse le rispose che non vanno in volta con matti ma non so per che motivo siquro chè tutto questo vuol dire per mancanza di cervello perché se esse avesse avuto un poco di carratere sulla testa non sarebbero in volta per le strade sarebbero anca esse a casa sua come mi ritrovo io; e cosi ci vuol pasienza da me non possono avere nessuna lagnanza, dietro quello che disse Giovanni si ritrovano vicino alla Rosa tutto questo io li possio dire per questo non stia torsi nessuna pasione che esse si ritrova assieme co i suoi genitori e vivono tranquille altro non possio dirle. E per via di Guglielmo le scrisse a Giovanni che adesso fa il porta lettere militare e si ritrova ancor dove e prima cioe su per val sugana e si ritrova in salute credo o mio caro che avrà bene inteso tutto il mio dire, guarda di darsi coraggio chel tempo più lungo credo che sarà passata e che verrà quel caro giorno che trionferà nel seno della sua sposa e bimbo e tutta lintera famiglia.
Senta o mio qugnato quando a un nora di tempo la prego di scriverli a mio marito perché e tanto avellito e le dia coraggio che in questa mia lettera le spedirò il suo indirizo lo prego.
Stia certo e contento che mi ricorderò sempre di lei nelle mie orazioni e preghero Iddio e Maria cha abbia da trionfare sopra di lei che abbia la bella sorte da ritornare nella sua famiglia lo prego di scrivermi qualche volta.
Altro non le dico riceva i più cordiali saluti della sua qugnata A M saluti della famiglia de lazzari luigi e sua sorella Maria che si ritrova anche essa qui assieme con noi.
Adio
Baci da Marcello e banbini