II 9 settembre 1916 Giulio da Erbezzo scrive a Maria a Sant'Eulalia
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lettera di Giulio del 9 settembre 16

crono 112

doc.9.9.16 n.31

Sulla busta 10.9.16 Posta Militare Uff Intendenza e Finanza

Alla Signora Cristiani Maria
Presso Fuga Rosso
Borso Bassano Sant'Eulalia
sul retro:
tp 14.9.16 Borso Treviso
Spedisce Cristiani Giulio
Conducente Erbezzo
Verona
e un'addizione: 180+500 =680

Erbezzo, li 9.9.16
Carissima Sposa,
Eccomi Pronto a te a dirti che oggi ho ricevuto la tua cara lettera dalla quale apresi di tua otima Salute e cosi Pure del nostro caro Rino e tutti di Famiglia.
Ancora io ti Posso assicurare di salute benone, sempre qui al mio solito servizio e come ti dissi mi trovo benino; intesi di Guglielmo che ancora al suo servizio cui speriamo che vi rimanga; anch'io ho ricevuto da pochi giorni fa, mi dice cosi che e ocupatissimo, ma di Salute bene.
Cornelio ora si trova all'ospedale di Lecco provincia di Como. Dice cosi che ora sta bene, più mi ha detto che aveva chiesto lire 10 al fratello Giovanni ma nulla ha ricevuto: il contegno solito del suo operato del Giovanni. Anzi ti dirò cosi se potevo gli li avrei mandati io, ma tu sai bene come mi trovo, a me mi rincresse molto a sentire cosi perché in fine non ha i meriti di essere cosi mal corisposto, e poi tra fratelli non si doveva riscontrare ciò, ti sembra?
E poi trovarsi senza quatrini in giro cosi per il mondo, si stà alquanto male; chi non la provata non può sapere. Ora siamo fratelli di chiacchiere e non di fatti, ti pare?
Giovanni mi ha scritto una sola volta Dopo della licenza; si trovava ancora a Enego, più mi diceva che si trovava imbarazato assai che non sapeva come cavarsela, e io gli ho risposto che mi faccia il favore di spedirmi qualche cosa. Ora sto in’ atesa, ma cosa ti credi, che mi manderà soldi? No, no, sarà dificile, forse non mi scriverà ne meno, cosa vuoi, pazienza sempre; Iddio ci aiuterà.
E cosi sempre in’alto il cuore, alla Vergine Santissima che faccia si che non lontano sia il desiderato giorno del ritorno in Famiglia a Portare il Baccio della santa Pace che di cuore lo desideriamo.
Maria, ti ringrazio della tua cartolina da Possagno; sei stata a vedere il Tempio? Una meraviglia, e vero? Cosa dice tuo papà di Foza? La casa, non l'avete ancora trovata? Eppure il Maestro Silvio mi diceva che era facile trovare la vicino a lui.
Caramente ti bacia con tutto affetto, tuo sposo Giulio Cristiani.
Tanti baccioni a Rino, caro quel Bociolone, mi sembra anni che non lo vedo. Tanti saluti a tuo Papà e Mamma e sorella, Rino, Gildo, Dalia, sempre dinanzi agli occhi, e a te sempre vicino.
L'Afezionatissimo tuo Marito Giulio.
Ricordami al Signore.
Saluti al Signor Parroco e agli amici.
Ciao Maria, scrivi seto.

 

Note:
Giulio ha ricevuto da Maria una lettera (probabilmente n.110) e la cartolina da Possagno (n.112) e risponde subito.
Il tema principale è la sordità di Giovanni alle richieste di denaro da parte dei fratelli in guerra.
Ma Giovanni, anche lui, si dice in grosse difficoltà; i fratelli non gli credono.
Giulio non si spiega perché ci sia difficoltà a trovare una nuova casa, ma tutte le famiglie dell'altopiano erano in quelle stesse zone e avevano bisogno di un alloggio abbastanza stabile. Dal maestro Silvio (Silvio Omizzolo, personaggio di spicco di Foza) anche Giulio si aspettava che risolvesse il problema.
Giulio chiede a Maria (quindi non ha ancora ricevuto la lettera del 6 settembre) se ha visto il Tempio di Possagno, che anche Giulio quindi conosceva, e trova una parola migliore di quella usata da Maria per definirlo: "una meraviglia".
Nonni stavolta con un po' di cultura!
Belle le ultime parole della lettera, "scrivi seto". Colloquiale, amichevole, delizioso quel "seto".