II 28 agosto 1916 Giulio da Erbezzo scrive a Maria a Sant'Eulalia
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lettera di Giulio del 28 agosto 16

crono 107

doc. 28.8.16 n.1

Erbezzo li 28-8-916
Sposa carissima
Mi affretto a darti mie nuove in riscontro alla tua ricevuta in data del 22. anzi ancora ieri ti inviai una cartolina la hai ricevuta? imparitempo ho ricevuta anche una cartolina da Crespano con la medesima data, grazie di tua premura.
Dunque come mi dicevi non hai ancora fatto passi per quanto ti raccomandai a riguardo il cambio di abitazione ebbene tu dici di attendere tuo Papà ma se intanto combinate con la sua venuta subito potete partire quando e già trovato ti sembra?
Con preghiera che non appena sarai via da S. Eulalia subito scrivere, quando verrà giù tuo Papà delgli così che con suo comodo mi scriva e che mi spieghi qualche novità di Foza.
Intesi che il nostro vezzoso Rino gli spunta i denti certo immagino sarà un po' sofistico cosa vuoi cerca di avere pazienza e tenerlo regolato sotto ogni rapporto di osservare bene che non si ammala.
Da Emo ho ricevuto una sola cartolina dopo il mio ritorno speriamo bene, io ti dirò che quando tornai dalla licenza sono rimasto 8 giorni in riposo, ora e dal giorno 21 che mi trovo in alta montagna sempre nel medesimo servizio, il giorno 2 o 3 andrò ancora giù in Paese, anzi ti dirò che in questi giorni ho fatto il cuciniere per 5 uomini in tutto figurati che fatiche, insomma mi trovo benino nulla dubitare su di me.
Senti Maria ieri ricevetti da Arino da mia sorella, e cognata, si lagna perche non riceve vostri scritti ebbene che ora non avete alcun affare, ma cosa vuoi che sia ci puoi scrivere ogni dato tempo o mettiamo ora da Parte il Passato e cerchiamo di non Portare astio con nessuno fammi questo favore a me scrivergli qualche vorta solo Due Parole tanto di non farsi vedere addirittura foresti almeno per mia sorella Poveraccia, sai a me mi ha sempre voluto bene, cerca di accontentarmi.
Sempre a te vicino mi sembra un'ora che manco dalla tua cara compagnia. ho sempre dinnanzi agli occhi Rino, caro quel vispo e grazioso Figlioletto un bacio per me su quella fronte innocente e bella.
[da qui nei margini]
In quel momento che ribacciavo quelle creaturine innocenti sgorgava dal mio cuore l’agrime amare, ma imparitempo un sogno di gioia atraversò il mio pensiero che non lontano sarà il desiderato giorno del ritorno.
Ritorneremo sì quando mai non si aspetterà, a trascorrere ancora un periodo di tempo secondo al nostro destino, col pregarti di ricorti con tue preci alla V.SS. saluti al S. Parroco e il Giovanni sai quello che cia dato da bere sempre tuo sposo a te vicino
ciao Maria
scrivi sta bene baci Rino Giulio
saluta quella sposa che non sa dove sia il marito

 

Note:
Giulio ha ricevuto da Maria una lettera (n.104) e la cartolina da Crespano (n.105) e risponde subito. Pretenderebbe che Maria avesse già ricevuto la cartolina che le ha scritto "ieri"! C'è in ballo un cambio di abitazione per la famiglia che sembra urgente per Giulio, ma non porta motivazioni. Più importante parlare dei denti di Rino e chiedere di  Foza. E' un buon periodo per lui: il permesso, un lungo riposo e ora a far da cuciniere per soli 5 uomini. Si dilunga invece a raccomandare a Maria di scrivere alle cognate di Arino e di lasciar perdere ogni risentimento In particolare Anna si è lamentata (n.93).
All'ultimo momento decide di raccontare come si è sentito a lasciarli dopo il permesso e riempie i margini. Bella l'immagine: sgorgavano dal mio cuore lacrime amare... Bravo Giulio, Maria non è altrettanto capace di farlo.
Si vede dalla scrittura che Giulio usa una penna stilografica. Anche Emo ne usa una. Chissà che fine ha fatto...

L'ultima frase della lettera ci stringe il cuore, per Giulio deve essere stata la stessa cosa.