|
crono 138
doc. 18.12.16 n.cg 35
sulla busta:
tp: 19.12.16 Marina di San Vito
tp: 21.12.16 Borso Treviso
Alla Signora
Cristiani Maria
Presso Fuga Rosso
Borso S. Eulalia
Treviso Veneto
Sanvito Marino li 18.12.916
Cara moglie,
da quel giorno che l'asciai sì tanto cara e amata compagnia, cioè te e nostro Grazioso Bimbo, non ebbi più un'istante di tregua: mille e mille pensieri venne a ricolmare il mio misero cervello. Come già ti dissi ora sono ritornato al mio primitivo corpo della Regia G. Finanza, ecco subito per cominciare nuovi pensieri, che in seguito ti spiegherò il tutto.
Ogni cosa viene per amaregiare l'animo; cosa vuoi, una continua via crucis addirittura. Ripensando poi a non aver potuto concludere nulla col il fratello magiore in merito a nostri interessi famigliari, tanto più mi cresce il Dolore.
Rifletendo poi ai bisogni dalla famiglia, non solo, e il Dovere sacrosanto che a noi aspetta non avendo alcun mezzo di aiutarvi. Ripensando forse anche per colpa mia appunto per non avere agito contro il fratello, ciò si farebbe sempre in tempo. Orbene tu sai bene che il [mio] animo non e capace di fare male a nessuno e per non soficiente ardimento dovrò e dovrai sofrire simili Danni! Il mio cuore non'è fatto per vendetta n'é per'odio ma bensì nutre quei sentimenti di bontà e rispetto sincero come tu stessa lo puoi confirmare.
Verrò io inganato da coloro mai credevo? Ebene ogni cosa a fine e così anche questo stato di cose avrà termine, e se piacerà a quel Dio che ci creò ritorneremo a sua volta e allora con la massima solecitudine verremo a sistemare nostri interessi con più coraggio e franchezza di fronte a coloro [che] cerca di sfrutarci.
Maria ti ho esteso in'alungo questo mio dire con il quale intendo a dire che già mai ho fatto male al mondo e mai farò; non far male per aspettare bene, te n'e pare?
Ma hai me. Ora credo che lasciando correre ogni cosa Daneggio te e cuell'inocente criaturina che nessuna colpa ha. E chi può rifletere e non piangere in questi critici momenti privo delle cose principali cioè la tanto Desiderata corispondenza onde potere avere qualche parola di conforto. Anche questo manca stante a questi tramutamenti variati! Ora sono qui a Sanvito per pochi giorni poi tornerò a Chieti e da là andrò in Calabria con la speranza in febraio di ritornare nel Veneto. Dovendo fare tutti questi cambiamenti figurati come vola i denari! Bello è poi che fino alla metà di gennaio non prendo nessuna paga, di ciò non importa ci vuol pazienza, Idio mi aiutera. Se mi vuoi scrivere questo e l'indirizzo: Cristiani Giulio R.a G. Finanza Chieti Brigata Volante.
[nel margine]
Anche se dovessi partire, un po in ritardo ma di sicuro la ricevo.
[Da qui in un foglietto allegato]
Compreghiera di essere solecita nel scrivere e cerca di confortare il tuo sposo che si trova assai amareggiato e Dolente. Auguroti tutto ciò che il tuo cuore desidera. Mille baci a Rino. Tuo amato Giulio sempre ti ricorda
Che ti disse il S. Sindaco in riguardo il sosidio, vedi interesartene e non perdere tempo inutile, ti raccomando!
Desidero poi sapere se avete cambiato di casa e come avete combinato col fabro. Augurando che il nuovo anno vi sia di conforto e a portare tante belle cose, inoltre ti prego di santificare con vera divozione le S. feste Natalizie cioè di udire una S. Messa per me. Ciao Maria saluta tanto tuoi Genitori, digli a tuo Padre che ci scriverò. tanti Baci tuo Giulio.
|
Note:
Giulio è stato
pochi giorni in licenza
ed è partito per
nuova
destinazione; è
costretto a
spostarsi ancora
e questo gli
causa la
difficoltà a
ricevere lettere
da casa.
Quello che più
lo amareggia,
però, è non aver
saputo o potuto
risolvere le
questioni con
Giovanni. Lui è
disposto a
sopportare e ad
arrangiarsi ma
si sente in
colpa perché gli
pare di non aver
pensato
abbastanza ai
bisogni della
sua famiglia.
Teme anche di
non avere
l'appoggio di
Maria che forse
è condizionata
dalla sorella,
più dura e
decisa contro
Giovanni e
sostenuta in
questo dal
marito
Guglielmo.
Giulio
soprattutto non
vuol far del
male a Giovanni
che si trova in
reali
difficoltà.
Dà ancora
credito al
fratello
maggiore, non
crede che voglia
davvero
approfittarsi
dei fratelli,
lui non lo
farebbe mai!
Pensa che si
possa ancora
risolvere ogni
questione "con
più coraggio e
franchezza" e
cerca di
rassicurare
Maria con quelle
tre splendide
parole: "Ma hai
me".
Chiede sostegno
a Maria, chiede
conforto e buone
parole. Vorrebbe
aiutare la
famiglia con la
sua paga, ma non
riceve niente e
lui stesso
avrebbe bisogno
di aiuto!
Infine è solo da
Dio che può
venire l'aiuto
e raccomanda a
Maria di
santificare le
feste di Natale,
di ascoltare una
Messa per lui...
Bravo nonno
Giulio, meritavi
di riprenderti
la tua
famigliola e
costruirti una
vita serena e
prospera. |
|
|