crono 142
doc. 2.1.917 n. 25
Torre Canne, li 2.1.917
Sposa carissima,
da giorni fa ti scrissi una cartolina, Dubitando che non ti sia giunta invioti la presente fandoti noto della mia buona salute ancora a te, Rino e tutti vi sia otima.
Nella mia cartolina mi Permettevo di chiederti quanche cosa per i miei bisogni. Per quanto cercai di risparmiare, capirai stante i lunghi e continui viaggi, mi trovo eser sprovvisto; in quanto Poi alla paga ora non se ne parla. Ora ti dirò la posizione che mi trovo, assai lontano da Paesi, qui non cè che la Brigata e nessuna altra cosa. Quello poi che e di conforto quando quando si va a riposo, e fortunato a chi tocca il letto, altrimenti rimane in piedi, come parrecchie le volte succede. Non solo, c'è poi il conforto di una grandissima compagnia di Pulci, Zanzare e altri picoli insetti. Di tutto ciò ci vuol Pazienza, quando ce la salute tutto si potrà superare; io tengo sempre la mente in alto, solo desidero e prego la Divina Provvidenza di avere forza e coraggio di fare fronte a sì tanto disagiata vita.
Dopo che mi trovo in questa destinazione novella non si tratta che di sentinella ma però sempre animo io sai non ce pericolo che mi perda quì non si vede che cielo e mare, con la speranza in breve ritornare. Tornerò di certo, ma però ci vuole tempo, benche vita cattiva e disagiata non importa, Iddio mi aiuterà ancora. A te raccomandoti di ricordarmi al Cielo. Fammi sapere di Guglielmo. Io da qui ciò scritto, ora sto in attesa di suoi scritti. Perdonami se mi sono permesso di chiederti simili cose, con la speranza in seguito di rimettere ogni tuo sforzo.
E con il fabbro come andiamo? Spero bene.
Bacia Rino e Nipoti; saluti cari tuoi Genitori, tuo Amato Giulio.
Bari Fasano per Torre Canna
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