II 15 gennaio 1917 Giulio da Torre Canne scrive a  Maria a Borso
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Lettera di Giulio del 15 gennaio 17 Note:
Chissà cos'era scritto nella lettera di Maria di cui Giulio si dice "sodisfattissimo"; peccato non ci sia rimasta. Forse la "Sposa mia cara" era riuscita a trasmettere un po' di conforto. Certamente qualche conforto lo hanno portato le 30 Lire che alla fine ha ricevuto!
Preziose le annotazioni sulla vita che Giulio conduce. Da bravo montanaro, cielo e mare non lo appassionano.  Gli è pesante essere di guardia tutte le  notti, patire l'umidità e i reumatismi, l'odore salmastro e di pesce marcio sono tutti disagi di cui si lamenta ma che sopporta e con la sua descrizione riesce a mandarci quasi una foto di lui seduto su qualche relitto portato dal mare, solo tra il cielo e il mare che scrive a Maria...
Gigio Pierotto è Luigi Cappellari, futuro podestà, anche la sua famiglia, evidentemente, era profuga vicina a Borso. In quel "fagotino" chissà cosa c'era?

crono 146

doc. 15.01.17

Torre Canne li 15-1-917
Sposa mia cara
Sodisfattissimo della tua lettera ed’ecco subito ti riscontro con l’apresente, con sommo mio godere apresi della tua otima salute nonche Rino e tutti i Famigliari
Intesi Ariguardo di Guglielmo che vi ha scritto cosi pure a me anzi mi disse che verso il quindici si troverà presso di voi edd’io subito gli scrissi a costi immagino che sarà ora in famiglia e che avrà pure ricevuto mia lettera sto ora in attesa di suoi e tuoi scritti unica mia sodisfazione vostri Preggiatissimi scritti. Dunque pregoti di essere solecita come il passato, lo stesso io ti ho sempre inviato mie nuove ora che mi trovo qui al posto fisso credo di non rimanere all’ungo più di quanto desidero, ti dirò che mi sono quasi abituato a condure questa dura vita più che mi e grave e che si deve fare tutte le sante notte fuori come freddo non si sofre ma umidità e aria cattiva odori nocivi se ne sente abbisogno, di sovente mi sento discrettamente benino solo Io sofro continui reumatismi come il mio solito però qui mi risento di più

Cosa vuoi ci vuol pazienza e con la speranza a sua volta di ricapitare la vicino ai miei più cari che di continuo Penso a voi tutti mi sembra anni e anni che manco dal tuo fianco mentre non è che una quarantina di giorni in questo momento che ti scrivo mi trovo qui lungo la spiaggia il quale non si vede che cielo e mare solo come un orfano unico compagno mio il fucile che sempre al fianco tengo. Ma di tutto ciò non importa io ringrazio la Divina Provvienza cosi e di cuore la Prego che mi dia forza e coraggio onde possa io superare ogni disaggio; questo …
[una riga illeggibile] … svolgimenti di Peripezie di [saggi ?] Sempre coraggio e di buon umore si passerà i giorni di lunghissime ore. Ricordami alla B.ma Vergine non cercare [?] ora ricchezza ne godere ne la felicità solo che ci dia la grazia di tornare in seno ai più cari a portare in famiglia quei conforti che gli abisogna ti sembra?
Maria sono ora per ringraziarti di quanto mi hai spedito n’è ho ricevuto uno da lire 10 uno da venti quanto prima spero di prendere la mia paga essendo ormai un mese che faccio servizio.
Sappi che quando fui a Verona in partenza trovai Gigio Pierotto cosi siamo rimasti d’accordo che mi portasse quel fagotino a casa sua lo puoi andare a prendere prima gli scriverai, anzi mi diceva che verrà a trovarvi l’avete visto?
Sempre in attesa di tuoi bramati scritti ti abraccia con tutto aff te e Bimbo tuo inseparale
Marito Giulio Cristiani
E il fabbro che dice della cucina? Me lo saluterai così tuoi genitori e sorella
Baci a tutti Giulio
[nel margine]
Da Emo ho ricevuto oggi una cartolina sta bene