Il 6 maggio 1918 Giulio da Sottomarina scrive a Maria ad Arino
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Lettera di Giulio del 6 maggio 18 

crono 249

doc. maggio 18 n.10

Mia Cara Sposa
sempre a te vicino ora ti do qualche buona nuova; spero tra qualche mese di venire un po' più vicino, per lo meno spero a Venezia che da colà non sarà così dificile di ottenere qualche permesso. Solo faccio dificoltà il motivo che io non ho mai avuto fortuna; questa volta forse chissà che Iddio mi accompagni secondo quanto desidero nel mio piccolo stato. Dunque speriamo sempre bene. Continua a scrivere a Sottomarina tu che a sua volta ti informerò in riguardo.
Da giorni orsono ho ricevuto il peciso indirizzo da Emo così è composto
Soldato Cris.. Gu..mo
354 Compagnia Boscaioli
Intendenza I^ Armata
Bergamo
Cornelio invece si trova a Novara ancora in attesa di distinazione, dirai così a tua sorella che gli sia solecita cosa vuoi non abiamo altri conforti in questa epoca che traversiamo, e cognata Anna perché non mi scrive più e mia sorella fatevi vive che sempre ricordo tutti e tutte e tua mamma come se passa ora che comincia il caldo cerca di dare coraggio a tuti e sopra tutto l'accordo che non è questi momenti delle discordie ti sembra?
ciò che mi ha dispiaciuto a sentire che non avete fatto la semina un po' bonoriva in ogni modo spero che ora sarete a termine quasi. senti avete ancora la musetta vedi che se la vendete di stare accorte che costa assai, l'altro giorno ho ricevuto di ritorno un vaglia di lire 10 che avevo mandato a Gino ancora prima di venire in licenza, se verrà a trovarti farai tu la cortesia di consegnarle le lire 10 che poi io te le rimetterò, e se ci vuoi dare qualche cosa per conto tuo farai secondo il tuo buon cuore poveraccio cosa vuoi un povero orfano, se verrà in licenza digli così che mi venga a trovare che ho già preparato un paio di mule per te e poi ti manderò scarpette per i nipotini e Rino, come di nostra inteligenza anche con la cognata Anna.
Dunque quanto prima uscirà dal carcere. Bastava se facesse il galantuomo potevate tenerlo ora qualche cosa poteva aiutare chissà che ora abbia fatto un po' di giudizzio, e capitassi là vicino a darci qualche rimprovero sarebbe diferente ti sembra? in ogni modo fate come meglio credete voi, vedete di non fare descreditare ancora di più trattasi di un demente se pur potete porterete pazienza...
Sempre attendo tuoi amati scritti, non passa istante che non ti abbia presente, e come tale ti unisco un caldo Baccione a te Rino.
L'Amatissimo tuo Giulio
Saluta la mamma sorella cognata e nipotini tuo Giulio.

Note:
La lettera è senza data, La presenza del nuovo indirizzo si Guglielmo la colloca con grande probabilità attorno alla data indicata. Stavolta Giulio ha ha sentito una voce che si realizzerà, la sua prossima destinazione sarà Venezia: ancora un po' più vicino alla famiglia, ma non occorreranno due mesi, solo un paio di settimane. Dà notizie sui suoi fratelli soldati, non più vicini ma più al sicuro. Chiede notizie di tutte le donne di Arino e cerca si sollecitare una buona gestione della campagna. C'era anche un asino cui pensare (la "musetta")? Si preoccupa del nipote Gino il "povero orfano" che non ha ricevuto le 10 lire! Spera che possa rimediare Maria. Ma perché non gliele invia nuovamente lui? Se viene in licenza ad Arino chiede che vada a trovarlo a Sottomarina; ha delle cose da far avere a casa: scarpette per i bambini e due "mule" per Maria, cosa saranno?
Ma la notizia è che Bortolo sta per uscire di prigione. Ne avevamo avuto notizia dalla lettera di Giovanni del 28 febbraio (n.234); non c'è stato molto, in prigione: o si trattava di cosa poco grave o è stato rilasciato in quanto "demente". Giulio non ha il coraggio di chiedere a moglie e cognate di tenerlo con loro ma fa capire che sarebbe giusto lo facessero: lui darà una mano come può.
Certo che su questo prozio Bortolo sarebbe interessante sapere qualcosa di più; negli atti giudiziari dovrebbe potersi trovare qualcosa.