Il 2 ottobre 1918 Guglielmo da Bergamo scrive a Giulio a Venezia
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Note:
E' l'ultimo scritto che abbiamo di Guglielmo a Giulio. Non è nemmeno detto che Giulio sia riuscito a leggerlo. Guglielmo racconta le sue giornate di angoscia per la sorte dei suoi bambini e soprattutto del "mio caro Gildo"; deve essere stata forte se si è deciso a chiedere aiuto al disprezzato fratello Giovanni che generosamente è corso ad Arino e subito ha riportato notizie confortanti. Possibile che Giovanni non gli abbia detto che Giulio è all'ospedale? Ad Arino ancora non lo sapevano? Possibile, altrimenti sarebbe imperdonabile che Emo non abbia detto una parola sulla salute del fratello e nemmeno gli abbia chiesto come stava. Guglielmo spera di avere in uno o due giorni una licenza. Se l'ha avuta ha fatto in tempo a ricevere ad Arino la notizia della morte di Giulio. 
Cartolina di Guglielmo del 2 ottobre 18

crono 303

doc. 2.10.18 n. e31

Cartolina Postale Italiana
tp 2.10.18 Bergamo Centro


Al Signor Cristiani Giulio
R. Guardia di Finanza
Magazzini Generali
Venezia

Mio caro Fratello
Dopo di cuella famosa tua cartolina inviatami da casa e chiedevi d'urgenza mio intervento in famiglia, come già lo sai senza le pratiche niente si ottiene ieri ricevetti dal Fratello Giovanni che gli fece visita ad Arino in seguito a mia richiesta mi disse tutto benino [?] ed il mio caro Gildo fuori pericolo ne sia ringraziato Iddio
Sempre colla fidducia in Maria S.S. ma ti dico ho passato alcuanti giorni in un mare di pensieri ed un profondo avvelimento. Spero mi concederanno una piccola licenza oggi o domani. Sto bene e di tutto cuore ti baccia tuo Guglielmo.
2-10-18