Il 4 luglio 1916 Giovanni da Dolo (Arino) scrive a Giulio a Verona
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Note:
Giovanni nella data scrive "giugno" ma è sicuramente luglio dato che il 29 giugno era a Torri di Quartesolo.
Lunga lettera di Giovanni. I problemi economici suoi e della famiglia si stanno aggravando a causa della perdita di ogni introito dai beni di Foza. che avrebbero dovuto essere consistenti viste le cifre che riporta. Racconta di come le cognate non vogliano in alcun modo aiutarlo dandogli una parte dei sussidi che ricevono in quanto profughe. Le tre cognate: Anna, Angela e Maria si sono alleate contro di lui. Per loro i debiti non sono della famiglia ma di Giovanni che "da 25 anni" ha gestito la famiglia. Per la prima volta c'è un accenno critico anche verso la moglie Giovanna.  Ma si preoccupa molto anche dei fratelli, a loro non dà colpe; vuole parlare loro di persona, pensa, o spera, che siano dalla sua. Si dà da fare per avere notizie di Guglielmo che si dice sia stato ferito: si impegnerà a cercarle in ogni modo. Ha chiesto un congedo temporaneo dalle Poste e forse non riceve lo stipendio, ma deve seguire i problemi della famiglia. Vi farà fronte col solo sussidio di profugo?
E' scoraggiato, gli sono andate tutte storte, riconosce si preoccupa veramente dei fratelli che sono al fronte,

non sa se son vivi o morti, se sono feriti o stanno bene. Giovanni aveva un cuore.

Chissà perché disponeva di quella carta intestata ...?
Lettera di Giovanni a Giulio del 4 aprile 16  

crono 79

doc 160604gi]

[Su carta intestata dell'ISTITUTO NAZIONALE DELLE ASSICURAZIONI AGENZIA GENERALE VICENZA]

Dolo 4 giugno 1916
Carissimo Fratello
Appena ritornato da Torri di Quartesolo cui solo il giorno 2 ho ricevuto lì tua lettera, intesi tutto eccomi tosto con te cui spero non ti giunga la presente assai in ritardo. L'indirizzo di tua moglie si è (Prov. di Vicenza), (Bassano) Sant'Ilaria
profughi. Questo indirizzo l'ebbi ieri a Vicenza da un' amico, perché esse sanno ch'io sono qui cioè la famiglia ma non si fecero vive mai, bene ci vuol pazienza, tutto in questo critico momento deve scomparire e non farne cenno per alcun motivo, esse forse hanno fatto assai bene andar dietro ai loro genitori, perché anno [?] tutte le manze [?] tuo suocero e lì è vicino a pascoli, mentre qui bisognerebbe pagare la spagna a £ 12 il quintale, bene, su ciò passiamo, esse lo fecero di volontà loro e tanto meglio hanno fatto, e tu puoi stare più che tranquillo perché esse sono ben provedute soto ogni aspetto, in luogo qui noi non si ebbe ancor 1 centesimo d' aiuto, pazienza ci vuole son tutto; più per me è sempre andata alla rovescia così continuerà sempre, ed oggi certo debbo sostenermi con quello che si può semplicemente guadagnare. Però ieri fui mediante mia richiesta rilasciato in congedo per 2 mesi, stante che lassù è più in mano di nessuno, danni incalcolabili, però notizie buone locali intatti, ma il frutto perduto. Il congedo lo chiesi io stesso perché se posso ottenere qualche indenizzo pel bene di tutti è assulutamente in questo frattempo di assoluta necessità, col lasciare il paese abbiamo perduto circa 100 quintali di fieno, 250 di legna, tutto il prodotto dell'annata che complessivamente ammonta a £ 5000 di danni senza tutta la mobilia di casa atrezzi, ecc. Quindi per fare le cose amate [?] se il potrò fino al vostro ritorno ho dovuto congedarmi ed attendere una soluzione della crisi, perché tutto è in balia di se stesso. Qui in casa ho la cognata Anna che pensa sottrarsi il sussidio spenderlo a suo capriccio ed io che paghi la spesa, pazienza oggi la congedo e da questo momento pure essa penserà da se. La peggio ora è per me che da 25 anni cui reggo la famiglia ed ora mi vedo a malincuore in misere condizioni. Potrò salvarmi la posizione, non lo so, il buon nome, non lo so, ogni cosa è attualmente un fascio. Senza distinzione di sorta primo dalla mia moglie e poi da tutte le altre mi ridussero a questo passo, pazienza. Tiriamo un velo, a te sia diretto il mio cuore in questo momento perché ti ho sempre amato e lo sarà pure finché vivrò, passiamo ripeto ad altro.
Emo quanto è che non ti scrive? E' stato in combattimento a S. Marco cioè presso cima 12, dicesi ferito, ieri fui all'ufficio notizie soldati a Vicenza pella ricerca di sue notizie nulla seppi, ogni mia ricerca fu inutile, a [?] te scrisse mai di recente? io non lo so da 1 mese nulla so di lui. Mi sta a cuore più che tutto fosse in fermo dei capitali [?] anzi domani andrò a Bassano, andrò vedere da tua moglie e dall'Angela e andrò finché potrò vederlo confortarlo e da te verrò di seguito se potrò intanto ti darò notizie occorrendo anche telegraficamente. Domani parto. In alto i cuori Papà e Mamma che abbiamo nel cielo pregherà per noi Maria ci salverà Iddio vi preservi che lo Pregheremo, che per ora occorre la vostra salvezza, e pel resto la Provvidenza Divina ci aiuterà anche noi. Scrivimi subito a Dolo che tra due giorni ritornerò e tu riceverai mie notizie da me ove mi troverò pella ricerca di Emo e subito t'informerò. Cornelio sta bene è sempre a Malcesine.
Baci affettuosi, ricordati di me Tuo Giovanni