Il 14 settembre 1916 Cornelio che si trova a Lecco scrive a Giulio ad Erbezzo
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Lettera di Cornelio del 14 agosto  16

crono 117

doc. 14.9.16

Lecco li 14 agosto 16
Frattello Carissimo
In questa mattina o gia ricevuto la tua che a me tanto cara cosi pure caro mio frattello ricevetti le £ 10 cosi pure io sono per ringraziarti della tua premura che tu ai portato verso di me io Caro frattello non so come contrabiare perche il tuo bene che tu porti verso di me e grande il tuo quore così buono che tu porti verso di me come da vero frattello tu caro frattello che forse per me tu vedo io pure che tu porti tanta premura verso di me ma il tuo disturbo e stato troppo Cosi pure in tesi la buona salute di tua moglie e del tuo caro figlioletto e cosi pure della angela in tesi pure il suo in derizo e cosi pure anche quallo del frattello emo Cosi pure frattello Carissimo io sono qui in questo ospitale perché sono ancora amalato se io fosse stato per servizio gia io teloavreidetto prima di ora Cosi pure in tesi il il in dirizzo di emo che oggi stesso gli scrivero anche lui Cosi mandaro una cartolina a tua moglie un saluto di lecco io caro frattello sono qui che tuti i giorni non si pensa altro che la posta e lettere di mie opure si scrive tuti i giorni come gia ti diro ancora del frattello giovanni lui mi bastava che mi avesse scritto qualche cartolina o pure qual che lettera ma non mai niente io al meno passava il tenpo un po meglio tu ti pare ma tuta via il suo operato volta le spalle a tuti ma tuta via ci vuol pasienza io pure se non ci fossi stato tu caro mio frattello o pure mia moglie che an chessa mi a spedito qualche cosa per conto suo io restava senpre pensando come potro io usire senza nemeno un soldo in tasca in summa io caro frattello nuovamente ti mando mille ringraziamenti ma tuta via vedi se fosse stato per conto suo come che era la cosa ben lasiamo andare Cosi senti caro mio frattello tu ti ricordi per il passato quando erimo a casa asieme io era sempre dietro alle bestie e tuti i giorni e piu tuti i altri lavori e cosi pure tu lostesso e anca emo e adesso si vede loperato suo ebbene pasienza vora dire che quando si troveremo allora parlaremo fra noi in tesi pure che dopo della tua licenza non ai ricevuto piu nulla io Caro frattello preghero il nostro ottimo e massimo iddio e la Beata Vergine che abbia di venire presto quel caro giorno che potremmo vedersi

[nel margine]
Io mi porto alla santa messa tute le matine e preghero anche per te

[in un foglietto a parte]

Cosi pure mia moglie anche essa sta bene io Caro frattello ti diro che tuta la corispondenza e quella tua e que di mia moglie io o gia scritti in diverse parti ma nulla vedi di nessuno e cosi pure io faro altre tanto se ai combinazione di vedere mio compare capellari salutalo e digli che mi scriva anche lui Caro frattello avrai la bonta di perdonare di questo mio scritto altro non ti dico che salutarti di quore e mandoti mille baci dal tuo frattello Cornelio se parto per padova allora ti scrivero subito io farei col scopo di avere un po di licenza che la si puo ottenerla Cosi pure io dinuovo ti saluto e baciandoti e sono per sempre il tuo amato cornelio ciao

Note:
La lettera è stata scritta in settembre e non in agosto. Cornelio scrive questa lunga lettera per ringraziare Giulio delle 10 lire che gli ha inviato. Giulio deve aver fatto un grosso sforzo per risparmiare quei denaro dato che sappiamo che riceveva solo 10 centesimi al giorno. Deve essere stato per Cornelio umiliante doversi far aiutare dal fratello più piccolo che ha ben undici anni meno di lui, ancor di più essendo ben consapevole che il peso del lavoro più duro  di casa era soprattutto sulle sue spalle. Cornelio è grato a Giulio e cerca di ricambiandolo scrivendogli; sa che le lettere sono graditissime a chi è lontano da casa.
Ma scrivere non è il suo forte e nemmeno leggere: riempie le sue pagine di ripetizioni ed espressioni stereotipate come "mio caro frattello", "che tu porti", "tuta via", "cosi pure"...
Cornelio è molto critico verso Giovanni, ma rinvia ogni discorso a quando potranno ritrovarsi tutti assieme; ma non ci saranno mai più tutti!