II 21 ottobre 1916 Giulio da Erbezzo scrive a Maria a Sant'Eulalia
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lettera di Giulio del 20 ottobre 16

crono 130

doc. 21 10 16 n3  [file 16102103.TXT]

Cara moglie
Colgo l'occasione a mezzo di questo Amico, d'inviarti l'apresente col farti notto di mia buona Salute; così a te e tutti Desidero. Essendo ora lungo tempo che non vedo tuoi scritti stò con certo ramarico e Dubio di qualche triste nuova. Ti prego candamente anche se fosse cose male scrivi e dimmi la verità in qualunque modo fosse, anzi ti dirò se alle volte fossi amalata tanto te che il Bimbo o la cognata cioè tua sorella o tuoi genitori, subito Telegrafa che di certo otterò licenza. Ed con la speranza che tutti goderete otima salute. Come ti dico, se dovesse succere devi avvertire il S. Maresciallo dei Carabinieri ed far firmare il telegramma. Dunque siamo dacordo, anche su ciò sei vertita, sempre con la fede nella nostra Protetrice che nulla di nuovo ci sia.
Mi dirai come è andata con la roba di casa che mi dicevi che ora verete rimborsati. Se avete ancora di Presentare lelenco raccomandoti che sia regolare e di non dimenticarti nulla dei ogetti che vi erano, anzi di agiungere il Doppio di certi ogetti e anche il triplo sul vestiario mobiglia e tutto; puoi indicare atrezzi diversi Per lavori agricoli. Dunque non ti sbagliare, siamo intesi; vedi di mettere molto di più, come ripeto, certe cose al dopio e anche più, ti racomando.
Ora ti Prego di non lasciarmi così lungo tempo Privo di tuoi cari scritti; solo i tuoi scritti mi rallegra. Da Emo 5 giorni che non ricevo, ma immagino sarà in seguito alle continue ocupazioni che ha, da Cornelo più nulla Dopo che siete state a Bassano; spero bene anche su lui.
Sempre ti ricordo Maria, unico ogetto, solo te al mondo che amo. Come potrò io star tranquillo senza di tuoi amati pensieri. Ricordati o mia Sposa che il tuo fedele Marito mai ti scorderà fino alla tomba, ti accompagno col Pensiero e il cuore a te vicino. Per quanto lontano il Distino mi Porterà, sempre più grande amore per te nutrirò. Nelle mie più picole facende ti ho dinanzi agli occhi e ancora nel sogno di sovente ti ricordo. Ricordami alla Divina Providenza onde abia loro a stendere la Copia delle Divine Benedizioni. Baciandoti di vero cuore tuo amato sposo Giulio.
Bacia Rino per me, saluti cari ai genitori e sorella.

[nel margine]
Al Porgitore della Presente Pregoti di farci buona accoglienza, gli ofrirai qualche cosa a nome mio. Ciao maria tuo Giulio sempre a vicino, un Bacione te e Rino.

 

Note:
Lettera senza data: la data imposta è ricavata dalla prima classificazione dei documenti fatta molto tempo fa, e che sarà stata così stabilita per un motivo certo, forse la data sulla busta ora dissociata e da trovare ma non del timbro postale in quanto consegnata a mano.
Questa data comunque è suffragata dagli argomenti trattati ed è coerente con le precedenti e seguenti.
Se sta senza notizie Giulio teme il peggio, e si prepara a subirlo. Ma si appella alla Provvidenza e spera che sia solo pigrizia di Maria o disguidi della posta. Dichiara amore immortale per la sposa ed è facile credere alla sua sincerità anche se, a chi ha conosciuto Maria (da persona anziana però, come è avvenuto per noi), può sembrare strano che potesse suscitare tanto amore... Testimoni che l'hanno conosciuta ci hanno detto in passato che era una donna molto bella. E fedele, innamorata, visto che ha voluto essere sepolta con il suo vestito da sposa, conservato con cura. Ma non dimentica Giulio di consigliare di barare sull'elenco delle cose perdute!