Il 28 agosto 1917 Giovanni da Vicenza scrive a Giulio a Torre Canne
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Note:
Giovanni sii sente tagliato fuori dai fratelli: con Giulio tenta prima la carta paternalistica del rimprovero per non avergli scritto. Poi tenta di fargli pena raccontando quanto si è sentito offeso per le accuse che Giulio deve avergli fatte quando si sono visti durante la sua licenza (ma sono passati quasi due mesi!), e infine cerca con l'affetto: gli vuol bene in modo particolare perché l'ha visto nascere; aveva 16 anni quando Giulio è nato. Infine si capisce cosa è successo e cosa vorrebbe. Si sono fortemente indebitati per costruire una casa, forse un nuovo albergo o qualcosa di simile, a Foza. Non è stata solo sua la decisione anche se probabilmente ne ha condiviso l'idea. Ma la guerra ha complicato tutto. L'unica speranza di conservare quello che si aveva prima (l'eredità paterna) è disfarsi del nuovo fabbricato e usare il risarcimento dei danni di guerra di tutti per pagare i debiti. Gli darà la sua parte di grano se proprio lo vuole, ma pensa che dovrebbe rinunciarci a favore suo che ha una famiglia ben più grossa e affamata. Non considera che la generosità si può anche chiedere ma non presupporre dovuta.
Nonostante tutto è difficile pensare che il forte desiderio di Giovanni di mantenere le relazioni coi fratelli non sia sincero. Si conferma pure la sua fortissima religiosità; quasi ogni mattina assiste ad una Messa a Monte Berico.
Lettera di Giovanni a Giulio del 28 agosto 17

crono 189

doc 1708281gi

sulla busta:

tp:29.8.17  Vicenza - Arrivi e partenze
Sig. Cristiani Giulio
R.G. Finanza
Fasano Torre Canna (Bari)

sul retro:
tp. 31.8.17 Fasano Bari
a matita copiativa:

G. Cristiani
Posta Militare
Vicenza

Vicenza 28-8-917
Caro Fratello
Eccomi con te, benché privo da molto di tue notizie, pure ben volentieri indirizzo a te la presente che almen non dubito ti sarà gradita. Io mi trovo qui a Vicenza da un mese più anzi ti ho spedito una cartolina che avrai ricevuta. Si veramente nella stessa ti accennai che ti scriverò ed eccomi con te. In questo momento ho scritto anche a Guglielmo pregandolo di un cenno. E' vero tu dovevi scrivermi prima d'ora anzi non dovevi così essere da me invitato. Mi dolse assai quanto tu venisti a trovarmi perché restai oltremodo offeso da te per quanto mi rivolsi, a me non dovevi così a dirmi perché io sono vittima della mia troppa fiducia in tutti non solo ma altrettanto di quanto accaddé, non tutto infine per mia colpa ti ho detto e lo ripeto vi ho sempre voluto bene ed ancora e sempre e certo non potrò fare a meno specialmente di te che ti ho veduto nascere. Pegli interessi di casa infine se proprio vogliamo fare bene e sperare bene, se avessi la liquidazione dei danni, e sacrificando ciò che non si aveva perché fatto col denaro altrui certo, si potrà salvare tutto ciò che è di eredità paterna, quindi ora non vale più che a me sieno rivolti rimproveri. Ciò che è stato e stato e ti ripeto, ho piacere sempre continuare vostre relazioni.
Il mio indirizzo:
presso la Direzione Poste
di Vicenza (Posta Militare)
Quasi ogni mattina vado a Monte Berico e ascoltando la S. Messa una prece per voi tutti che infine tornati che sarete coll'aiuto di Maria S.S. a tutti gli affari si potrà rimediare. Scrivimi subito, dalla tua cartolina mi dicevi della tua parte del grano, però io non voglio nulla del tuo ma per quella famiglia che hai tu io crederei che potresti fare a meno, però lo vorrai ti sarà dato oppure corrisposto come crederai. Stammi bene, ricordami come lo faccio io e se hai di me bisogno scrivi ch'io sacrificherò me stesso per aiutarti. Scrivimi sai.
Baciandoti Tuo Giovanni
[nel margine]
Scrivimi anche dei tuoi e tal volta se lo credi scrivi ad Arino che vedono volentieri tuoi scritti.