Il 19 ottobre 1917 Giovanni da Vicenza scrive a Giulio a Sottomarina
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Note:
Giovanni è arrabbiatissimo:. Le tre vipere (Maria, Angela e Anna la moglie di Cornelio) gli hanno venduto il formentone! Per la rabbia Giovanni non ha scritto la data che è dedotta dalla stagione, dalla presenza di Maria ad Arino (lettera di Giulio del 6 ottobre n.197) e dal fatto che Giulio dovrebbe essere presto trasferito a Mestre. Ad essa è stata poi associata la busta che era da sola e che riporta 19 nel frammento di timbro. Una lettera di tale tono intimidatorio certamente Giovanni l'avrebbe spedita come Raccomandata "urgentissima". La data è anche confermata dalle successive. La lettera è scritta sul retro di un dattiloscritto della ditta "Cartolina Illustrata" che proponeva, probabilmente a Giovanni, di occuparsi della vendita delle loro cartoline nella zona. Giovanni economizzava sulla carta e cercava altre fonti di introito. Da quello che dice aveva ragione di essere arrabbiato e offeso. Gli avevano fatto una scenata in pubblico, aveva promesso che il grano sarebbe stato diviso e non si sono fidate. Si rivolge duramente a Giulio e minaccia querela, ma non a lui, alle cognate, a Giulio "con tutto il cuore" manda i suoi " più cari saluti".
Lettera di Giovanni a Giulio del 19 ottobre 17

crono 204

doc 170000gi

sulla busta:
tp:19 .. .. Raccomandata
Vicenza

Urgentissima
Sig. Cristiani Giulio
R. Guardia di Finanza
Sottomarina
Venezia

 
Caro Fratello
nel mentre benefico l'intera famiglia a vantaggio di tutti sacrifico la mia vita in tal modo, dopo che non avvi nessuna divisione in famiglia di nulla e per nulla. Tutte le mie economie devolte a salvamento di tutto e che tutto posso salvare, e salverò, per ciò ottenere sacrificando anche il pane alle mie creature lasciate scalze per comparire e salvare il tutto per tutti= in mia casa tre vipere vogliono il tutto distruggere, le scene si ripetono = e sono stanco = stanco e poi stanco.
Lunedi a arino una scena in pubblico esercizio dalla tua signora e sorella meritevole da denuncia. martedi ritorno qui a Vicenza ed esse arbitrariamente si prendono tutto il grano di casa per 10 quintali e lo si vende o trasporta non so dove. Avvertoti colla presente che se non provvedi immediatamente alla restituzione di 5 quintali di grano di mia assoluta proprietà per diritto di giustizia Darò querela ad entrambi perché non hanno diritto di prendere di nulla senza il mio consenso. Io a presenza di testi ho dichiarato di dargli la loro quota a tua venuta = non vollero = e s'impadronirono di quello che non è suo. Pensaci tu ora perché diversamente io penso dell'altro per terminare ogni cosa= Nel mentre tutti benefico e sacrifico, al spalle vengo dagli stessi di casa aggredito, pensaci due volte bene, e subito.
[segue sui margini]
Fra otto giorni io spero sarai a Mestre = Ti ripeto provvedi all'immediata restituzione di n. 5 quintali di frumentone perché diversamente peggio per loro = e ci penserò io. Tuo Giovanni
Ti invito a provvedere siami immediatamente restituiti i n. 5 quintali di frumentone altrimenti ci penserò io. A te con tutto il cuore mandoti i miei più cari saluti.