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Note:
Guglielmo dà la
sua versione
della questione
del grano e
dell'uva cioè
quella che sua
moglie e la
cognata Anna gli
hanno scritto.
Coincide con
quello che
sappiamo, ma lui
aggiunge un
pesante giudizio
contro Giovanni.
Non è disposto a
credere che
Giovanni vuole
tenere una parte
del profitto per
pagare i debiti
di famiglia.
Pensa solo che
voglia
approfittarsi
dell'assenza dei
fratelli per suo
vantaggio.
La citazione di
cui parla Emo è
quella che
abbiamo visto al
n.190 e risale a
più di un mese
prima. Emo
doveva sapere
già della
faccenda
perché la copia
di Giulio
l'aveva ricevuta
proprio Angela,
la moglie di
Emo.
Dal tono leggero
di Emo sembra
che non se la
prenda troppo e
forse sta
mandando avanti
il fratello a
fare i passi più
pesanti contro
Giovanni.
Quanto alle
licenze, il
giorno dopo, il
24, inizierà
l'offensiva
nemica che portò
entro un paio di
giorni alla
rovinosa
disfatta e rotta
di Caporetto. e
quindi addio
licenze! |
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crono 207
doc. 23.10.17 n. e29
Mio caro Fratello
23 ottobre 1917
Parecchi giorni che non ho tue nuove, ma spero sempre che starai bene, come pure io di salute mi trovo benone.
Ieri ricevetti da mia moglie e mi disse che si è recata ad Arino, per dividere cuel po' di raccolto, ma in tutto non ci sono riuscite unita anche a tua Sposa che da quindici giorni che si trova colà sempre in attesa di tua visita ad Arino e come ti dico pocho hanno ricavato cioè kg.mi 70 di frumento ed un sacco di granturco, dunque figurati che razza di imbroglione e più mi disse anche la cognata Anna in una sua che ha venduto l'uva a Fattoretto ed ha ricavato L.378 e a nostre spose non ha voluto darci neppure un sol cent. e mia sposa mi disse che ha lasciato a Fattoretto L.121 in deposito fino a nostra venuta, ma nostre spose niente dunque vedi bene che fegataccio
Ora passiamo ad un altra furfanteria fatta da lui stesso che forse anche tu lo saprai.
Sappi che il giorno 20 del corr mese fui chiamato in ufficio Magiorità ed l'Aiutante Maggiore mi fece vedere un mandato di comparizione della banca di Asolo ed il detto mandato citava Giovanni, Cornelio, Guglielmo, Giulio Cristiani con l'avvalante Veturuzzo al saldo dell'effetto emesso il 17 febbraio 1917 già scaduto e dicono loro da noi firmato. Mi ero dimenticato di dirti che la detta cambiale e di L.578.
Io sono certo che dacché sono sotto le armi non ho mai firmato effetti e voialtri credo neppure dunque sì che lui ha falsificato anche nostre firme. Io dovetti spiegare al Tenente che noi abbiamo fatto procura a lui ed allora mi disse che mi chiamerà dal Sig. Colonello e vedremo come si potrà combinare e subito ti scriverò l'esito.
Io sono convintissimo che a furia di imbrogliarci andrà finire in galera e in tal caso le diremo chi è causa del suo male piangha se stesso. In attesa di tue nuove caramente ti baccia tuo Guglielmo.
Non temere e vedi bene che noi abbiamo la nostra faccia netta
[nel margine]
Se potessi chiederei anch'io breve licenza ma con certezza non mi concede così attenderò licenza invernale, e tu ti concedono? Di nuovo tuo Emo
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