Il 7 dicembre 1917 Giovanni da Vicenza scrive a Giulio a Sottomarina
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Note:
Altra lunghissima lettera di Giovanni. Comincia rimproverando Giulio per quello che gli ha scritto: non sono cose da scrivere a un fratello. Se la prende poi con le donne, ma intende soprattutto le due sorelle-cognate, le mogli di Emo e Giulio (un po' meno Anna che forse crede di poter manipolare); è di loro che non ne può più. Le immagina coalizzate a pretendere ed accusare, a fare piani per togliere dalla disponibilità di Giovanni quanto più possono. Però lui si dice pronto ad aiutarle nel caso debbano essere evacuate da Borso se riprende l'avanzata degli Austriaci.
Capiamo che la cessione dei danni di guerra ai due "mutuanti" è andata in porto; non si sa come, dato che i fratelli non sembravano d'accordo. Ora sono in ballo i beni comuni che la cessione dei danni ha salvato: saranno fatte parti uguali. Ma Giovanni ha un altro scopo per questa lettera: ha bisogno estremo di soldi e li chiede. Dice di aver sacrificato la sua famiglia e risparmiato all'osso per pagare i creditori per ben 2000 lire e chiede a Giulio di spedirgli subito quello che ha. E' sicuro che ha qualcosa da parte... Ma che rendite ha Giulio se non la  sua paga di Guardia di Finanza? Il sussidio per la moglie e il figlio profughi? Giovanni dovrebbe sapere che sta facendo una richiesta alla quale il fratello non può far fronte o, se lo può, solo con grande sacrificio, eppure insiste a chiedere ricorrendo ad argomentazioni che risultano manipolatorie e perfino imbarazzanti per l'insistenza.
Era così disperato Giovanni?
Lettera di Giovanni a Giulio del 7 dicembre 17

crono 215

doc. 171207gi

Vicenza 7-12-917
Caro Fratello
Dopo lungo tempo ricevo un tua, che a buon avviso e ripensando bene non si trasmette a un fratello che sacrificò se stesso pel bene di tutti, simili cose a te non è lecito farne cenno. Scrivano ciò che vogliono le vostre donne = in quanto riguarda esclusivamente gli interessi di casa a loro non ho alcun dovere di render conto, si osservino se stesse le azioni fatte a me= portarmi via il pane da tavola a miei piccoli, cose che si fanno da chi son privi di sentimento, non c'è cervello e perciò ne ho compatito molte, e ancor questa è passata inosservata. Pertanto ti avverto che del mio operato voi tutti fratelli ne sarete giudici e a suo tempo sarete convinti di tutto ciò che verrà di pura giustizia nel comune interesse di tutti. Ripeto le donne stesse in quanto riguarda gli interessi di casa non me ne occupo di loro niente affatto e non entreranno ne ora ne mai in discussione con me ne ora ne dopo ne mai= Così hai capito è inutile le loro ciarle ed invettive presso autorità ed altri, per liquidazioni od altro, perchè tutto è passato a favore dei mutuanti onde salvare interamente il tutto nostro avere e di questo vengono fatte parti eguali imparzialmente a tutti, e voi stessi ne sarete i testimoni, dunque su ciò siamo intesi e non ne parliamo più. Veniamo ora ad altro, dello stato quò delle cose se le vostre Mogli anno bisogno del mio appoggio in caso di evacuazione sono sempre pronto anzi che colla Annetta avvertii che precedendola verrà pure ove io sarò e la avvertirò a tempo debito così se credi darai tu avviso che pure di loro ben volentieri mi occuperò e potranno approfittare. Siamo perciò intesi. Io ti avverto che sono 20 giorni che ho qui la mia famiglia non già per alcun motivo ma soltanto per la economia di famiglia perche qui da solo mi costava troppo, ed ho servizio attivo che non posso assentarmi.
Improvvisamente è morta mia suocera e dirti il vero non ho ancor potuto pelle gravi difficoltà almen andar salutarli; altra cosa debbo dirti ma sta bene attento perché è anche tuo dovere di farlo. Dall'epoca di mia partenza da Foza a tutt'oggi ho sostenuto con tutta forza i principali interessi di tutti economizzando su ogni parte = senza avere un sol centesimo da nessuno, e per sostenere questo, redditi di casa non ve ne furono più, l'importo del fieno ti resi conto e vedrai tu pure e sentirai tu stesso chi interamente li ricevette. Dunque tutto fu dal mio sacrificio e del mio lavoro cui ho tenuto buon conto che ti farò presente, così pure agli altri fratelli, perché io non voglio quello di nessuno, ma altrettanto ho il diritto di rifusione. Tale fu il mio sacrificio che ora invece avendoli in tasca mi sarebbero preziosi perché sono circa 2 mila lire che purtroppo indispensabili. Io non domando nulla a te perché avendoti spiegato il tutto è tuo dovere di non negarmi ciò che puoi fare, questo sempre a tuo credito, hai disponibile due o trecento lire, vuoi tu a mezzo vaglia rimettermele mi saranno di grande aiuto in caso di evacuazione, e queste rifuse ti saranno da me stesso negli incassi primi dei nostri redditi che o presto o tardi certissimo verranno. Quindi sacrificai io per tutti ed ora so che tu puoi fare qualcosa, non solo per me ma lo fai per tutti e nell'interesse di tutti come ho fatto io stesso che ti scrissi ancora, sacrificai la mia famiglia per fare buona figura e tener del mio meglio il salvo di tutto. Certo io credo che tu subito farai questo favore, che infine è favore nel nome di tutti e ripeto saranno conteggiati e rifusi. Ora voglio precisamente vedere se sei fratello o no = Come ch'io ho fatto devi fare tu pure vediamo. Fallo subito che a te non manca mezzo, spedisci pure a mezzo Vaglia presso Direzione Poste Vicenza. Senti dammi nuovo indirizzo di Emo, scrivimi di Lui ho scritto 3 volte e nulla so di lui, di corneo so che sta bene è a Bassano. Siamo intesi scrivimi subito, e non mancare di scrivere ogni settimana, e ti ripeto fa quanto ti dissi che io sto in attesa. Saluti dalla Nella e piccoli.
Tuo aff. Giovanni
[da qui sui margini]
E' superfluo il dirti, perchè tu stesso consideri e vedi tutto circa i nostri affari di casa la malignità è conficcata da maligne persone e che persiste, tutto io compatisco perché vedo proprio inutile il mio dire e il mio saggio operare = la mia troppa onestà ora ha sacrificato me ma spero nel tuo buon senso che certo conoscerai, e verrai poi al chiaro al tuo ritorno, vedi bene anche per quanto ti chiesi hai anche dovere di coscienza fa quanto puoi e non me lo vorrai negare = Tutto voi mi avete affidato nelle mani ed io debbo tener stretto conto che voglio il tutto salvare aiutami e resterai contento e soddisfatto altro momento. Vedi ho anch'io 8 bimbi e moglie e quello che fo per me fo per tutti.
Siamo intesi, certo che sarò soddisfatto della richiesta che non negherai rinnovo i più cari saluti
Tuo Giovanni
Scrivi subito subito che attendo