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Note:
Di nuovo Emo
racconta dei bei
momenti si Arino
e siccome Giulio
preveder di
tornare a casa
di nuovo in
permesso in
settembre lo
immagina di
nuovo assediato
dai molti
bambini. Torna
fuori la
questione del
fratello
Bortolo; la
suocera si è
lamentata,
vorrebbe
liberarsene, ma
Emo non ci sta,
è pur sempre suo
fratello e ha
anche lui dei
diritti sulla
campagna di
Arino. Sicché la
suocera è da
compatire e
lasciarla dire,
tanto decidono
loro. Guglielmo
sa che anche
Giulio la pensa
come lui. E a
proposito di
fratelli
Giovanni torna
alla carica,
spera di
ottenere un po'
di soldi dalla
vendita
dell'uva. E'
capitato ad
Arino mentre
c'erano i due
fratelli ed è
stato ben
accolto tanto da
ringraziare
vivamente deve
aver cenato in
pace assieme
quella "famosa
sera
dell'anitra". A
Giovanni, però,
non spetta
niente; con la
cognata Anna (la
Luserna) hanno
calcolato di
aver speso 1000
lire e dunque è
inutile che vada
da Giulio a
Venezia a batter
cassa...
Certo che Emo ad
ogni passo
sembra aumentare
la sua acrimonia
contro il
fratello
Giovanni ...
Non sappiamo chi
sia il Tenente
Minari che è
stato citato
anche in una
lettera di
Giulio (n. 277). |
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crono 282
doc. 23.08.18
Bergamo 23 - 8 - 18
Caro Fratello,
Ieri mi giunse gradita una tua cartolina, intesi di tua buona salute pure grazia a Iddio lo stesso è di me, con piacere sentii anche che il mese venturo andrai in famiglia molto bene ma guardati bene già che abbiamo avuto la fortuna l'altra volta cuando eravamo a casa assieme che siamo rimasti illesi dalla turba, sai ti deve essere un gran colpo al momento d'ellarivo perché già m'immagino rimarai completamente blocato cosa vuoi poveri bambini anche loro ci attendono, ma sempre vana è anche la sua lusinga, ancora riccordo con piacere le care giornate passate
sai che l'ultimo giorno che restai a casa mi sono così instizzito con la suocera che cuasi venivo via senza salutar nessuno perché ha cominciato la sua solita polemica del Bortolo ma proprio le ultime ore col dicendo che noi altri non siamo in obbligo, cuesto ben è vero e non occorre venga dirmelo essa ma poi visto che è degna di compatimento ho lasciato andare ogni cosa è molto meglio lasciare che dicano lasciamo andare pur noi cueste son cose che ci porta poco disesto.
Sappi ch'io da giorni ricevetti lettera dal fratello con mille ringraziamenti della buona acoglienza che abbiamo fatto cuella famosa sera dell'anitra ma ora sono venuto a conoscenza il scopo del suo viaggio mi disse che del raccolto dell'uva non abbiamo parlato che dice dobbiamo venderla e come fare poi mi sogiunse che con un apposito permesso verrà a Venezia da te per vedere come si potrà fare, e non si vergogna nemmeno dopo tutte le spese ed i lavori di nostre povere donne, Sai ben come abbiamo fatto conti con la Luserna ci sono circa 1000 lire di spese evvero? Dunque vedi bene se non hanno un po' d'uva per conto grano pocho fanno non te ne pare? Io per mio conto non ci do niente cosa ci ha dato lui l'anno scorso, dopo tante cuestioni, basta Ora lasciamo scrivimi anche tu in proposito. Caramente ti baccia tuo Fratello Guglielmo.
[Nei margini]
Quando vai a casa bacciami i bimbi. Di nuovo tuo Emo.
Sappi che il tenente Minari e all'hospitale di Modena agravato gravemente ... [?] e di nuovo tuo Emo
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