Il 19 settembre 1918 Giovanni da Vicenza scrive a Giulio a Venezia
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Note:
Giulio gli ha scritto di non fare passi senza il consenso dei fratelli e Giovanni subito risponde dicendosi d'accordo per evitare ogni questione coi fratelli. Ma la situazione per la sua famiglia è pesante: manca sempre la polenta che riescono a fare solo una volta la settimana. La farina per farla non si trova neanche se avesse il denaro per comprarla e dunque in ogni caso vorrebbe che quello che gli spetta gli venisse dato in grano per la farina. Qualche lira però l'ha mandata a Cornelio che lo ha ringraziato. Quindi cerca di organizzare un incontro coi fratelli Giulio e Cornelio per accordarsi su tutto, le denunce dei danni di guerra (terreni, edifici, mobilia...), la divisione dei beni rimasti, perfino sulla questione di Bortolo. Che dica Giulio se trovarsi una domenica  ad Arino o a Venezia o a Vicenza, a lui va bene qualsiasi cosa.
Il Signor Colpi sembra far parte della commissione che deve occuparsi dei problemi di Bortolo. Ed infine chiede del nipote Aurelio, figlio di Giuseppe. Domanda se sia a Venezia con Giulio, ma forse intende ad Arino, dove gli orfani spesso andavano a passare le loro licenze.
La morte di Giulio deve aver mandato all'aria ogni buon proposito.
Lettera di Giovanni del 19 settembre 18 

crono 297

doc. 180919gi

Biglietto postale da 5 centesimi
tp 19.9.18 Vicenza Arrivi e partenze


Alla R. G. Finanza
Cristiani Giulio
Magazzini Generali
Venezia


Vicenza 19-9-918
Carissimo Fratello
Con mio piacere ricevetti tua cartolina, mi è gradito di tua buona salute come lo è di noi tutti. Intesi come da tua cartolina ed io sarò ben lieto di attendere purché di buona armonia non vi sieno questioni di sorta alcuna. Credilo caro fratello io sono nemico di diverbi tanto che rinuncerei a tutto piuttosto vi fossero questioni. Come pure ti informai con altre mie e come scrissi a Emo vedi a quali strettezze si troviamo e specie nella mia condizione con 8 bambini, da mantenere sono abituati cola polenta ma questa si fa forse una volta la settimana. Se avessi anche mezzo di aquistare grano dove e da chi= non è possibile, quindi s'io non avessi anche nulla sarei nella necessità di chiedervi a voi a pagamento un po' di grano. Oggi mi scrisse Corneo, sta bene mi fu grato per un po' di denaro che gli ho spedito e mi disse che avrà la licenza ai primi di ottobre. Ho anch'io il diritto di 10 giorni di licenza e ho intenzione di richiederli dal 5 al 15 ottobre o dal 11 al 20 detto però prima gradirei un tuo cenno perché vorrei cogliere occasione di passare con te e Corneo un giorno dimmi tu quale festa e quale giorno potresti

[ da qui nel margine]

recarti ad Arino= o diversamente se sarà permesso venire costì verrei anche costì dimmi tu su questo.
[prosegue su un foglietto rosa con stampigliato "All'Ufficio di Concentramento Posta Militare" inserito nel biglietto]

Quindi mi scriverai tu e se hai più piacere che venga a Venezia verrò costì come dissi se permetteranno il passaggio. Corneo è facile che passando venga qui da me come gli raccomandai perché io ti dico il vero bisogna che noi fratelli per l'eventuale assoluto e maggior interesse mantenere ogni buona relazione, quando saranno fatte le singole liquidazioni ogn'uno farà come gli pare, ma quello che più importa intanto è pella dovuta denuncia che a suo tempo occorrevamo e poi verbalmente si spiegheremo. Termino col salutarti caramente, da parte pure dei miei piccini e Piero Nella e tutti. Per conto di Bortolo se ne parleremo. Il Sig. Colpi interessa lui la cosa e spero abbia effetto, un po' di pazienza ci vuole perché non conosco per ora che Lui solo della commissione.
[sull'esterno del biglietto]
Scrivimi di Aurelio è costì? Come sta? Coi più cari saluti e in attesa di tue nuove credimi sempre tuo aff.
Giovanni