Il 27 settembre 1915 da Caserta Giulio scrive a Giovanni che si trova a Foza
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crono 22

Pagina 13

Da quel giorno che ricevetti l’ultima tua restai totalmente mortificato [?] che non son capace di dami pace in me stesso, mi restai nello animo un certo ramarico di dispiacere che continuamente a tanta penso a tale catastrofe e sucesso nella nostra famiglia. Echo che ora si nonosce bene gli amici, non s’à riva mai fratelo caro a nonoscere il mondo d’oggi, pur troppo giusto e quel proverbio che dice Dio mi guardi dagli amici che dagli n’emici mi guardo io.
Però non ti perdere mai. Caro Giovanni come tu dicevi

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della …[?] nuova fabrica che a uno fuori Paese che ci farebbe calcolo contratta pure pur da far fronte a dogni pendenza [?]. cerca possibilmente di combinare sempre con ricuperare e se possibile vedi [?] che sia un galantuomo, non devi spaventare di ciò con nostre medicine medicheremo simili Piaghe, cosa vuoi fare siamo capitati in’una epoca infame sai bene che ogni Dobiamo essere capaci di soportare ogni Peripezia della Vita, non ti perdere vedrai che Iddio non cia abandonati e non ci abandonerà mai.

Note:

Dal Libretto nero
La data è stimata; Con buona evidenza si è indicata quella del 27 settembre per la data della pagina 18 e perché Giulio è ancora lontano a Caserta (occorrono 5 giorni di treno per venire il licenza e tornare). 
Questa è l'unica lettera di Giulio a Giovanni che ci sia rimasta grazie alla brutta copia che ne ha fatto sul suo libretto.
Giovanni gli ha detto dei dissesti per un affare andato male (probabilmente l'affitto dell'Albergo Munari- vedi 312) e Giulio lo autorizza a vendere "la nuova fabbrica". SI tratta della casa in centro a Foza, che abbiamo conosciuto come  albergo, osteria e Tabacchi.

Giulio a Guglielmo    
 

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Ti ramenti che ha l’otato pure il nostro difunto Padre con quei fingardi amici che nel loro cuore nutre altro che odio acanito
Preghiamo invece il Buon Gesù che ci volesse concedere la grazia noi due quì esposti ai voleri del Destino, sempre con la morte Dinanzi agli occhi, se avremo tanto onore di un giorno ritornare saremo pur capaci di ripiegare a tale scompiglio. Tu sai che la buona volontà a noi non ci manca.
Duncue dati coraggio

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non ti appasionare cercherai di fare alla meglio Possibile e di osservare [?] almeno l’onore di casa. Quello che raccomando io sempre cercare di contrattare con ricupera magari di un solo anno ma se c’è possibile di 4 o 5 anni. A riguardo a venire io in licenza certo non posso ottenere lunga durata al massimo 8 giorni il quale c’è n’è vuole quasi 5 di viaggio duncue cosa vuoi che venga io fare, ben volentieri ci verrei vedervi voi di casa la moglie e figlino[?]

L'armonia tra i fratelli è ancora buona. Giulio si fida totalmente di Giovanni e lo incoraggia a fare quello che crede per salvare l'onore della famiglia. Con la loro buona volontà e col loro lavoro sapranno recuperare quello che andrà perduto.
Torna la retorica guerresca ma anche lo spirito religioso che forse è più di Giovanni che di Giulio.
Da osservare che  Giulio sente anche se stesso in pericolo, pur essendo lontano dal fronte e si colloca sullo stesso piano di Guglielmo che invece è al fronte "esposto ai voleri del Destino" .
Bello l'accenno alla speranza nel futuro e in se stessi.
 
 

Pagina 17

ancora non lo conosco, ma capirai non è il caso mi ci vuole più che 60 lire, per poi combinare assai poco, altro non so che dirti, inviandoti un un caldo bacio tuo adoloratissimo fratello Giulio
Emo mi scritto ieri anche lui in merito a questa brutta facenda anche lui amareggiato fortemente
Sempre[?] tuo Giulio

 

Pag. 18

Aruolato li giorno 11 settembre 1907
Congedato il giorno 11 settembre 1910
Richiamato il giorno 1 marzo 1915
Congedo resta sapersi
29-9-915
La guardia fin.
G. Cristiani

Giulio ancora non ha conosciuto Rino


Ci fornisce direttamente lui queste importanti informazioni; ironica l'annotazione sulla data di congedo.
La firma è uguale a quella ancora esistente, fatta col gesso,  sulla sua cassa d'ordinanza, dove aveva pure affisso le cartoline già viste sopra.