Il 30 settembre 1915 dalla Zona di guerra Guglielmo scrive a Giulio che si trova a Elena Lido
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Lettera di Emo del 30 settembre 1915

crono 25

doc. 30.9.15 n.e2

Sulla busta: T.P. Elena Caserta 3.10.15

Al Signor Cristiani Giulio
R. Guardia di Finanza
Elena (Caserta)

Mio adorato fratello
Dalla Zona di Guerra 30.9.1915
Rispondo alla tua tanto desiderata lettera infinitamente te ne ringrazio delle tue congratulanti espressioni e procurerò il modo possibile per mettere in praticha tutto ciò che tu mi hai suggerito per il mio bene, credi mio caro Antonio io ne faccio molto statto dei tuoi consigli ripieni di buon criterio e di puro amor fraterno, come pure io procurerò di imitarti sempre e contemporaneamente con te dividere tutte le mie gioie e dolori, io adesso come ben lo sai sto attraversando un periodo che di tanto in tanto ho estremo bisogno di cualche conforto benchè non mai mi perdo di coraggio, ma tuttavia ricevere notizie così consolanti Da chi tanto si ama, mi piace molto il tuo parco coraggio di superare ed affrontare ogni disavventura che ci potesse succederci.
Come dicesti nelle sollevanti tue frasi che al momento si sentiamo capaci di superare l'attuale statto di guerra e di sopportare con ogni rassegnazione affrontare ogni cosa e procureremo di coprirci di onore, costantemente adempindo tutti i santi doveri che ora abbiamo verso la nostra grande Italia, che sta compiendo l'atto più alto e sublime col redimere tutte le sue terre che da tanti e tanti anni era soggiogate dalla dura e barbara schiavitù dell'Aquila nera. Sempre coll'aiuto della possente mano di Dio verrà cuel quel tanto agognato giorno in qui otteremo dopo tanti disaggi, la finale nostra completa vittoria su quel nemico tanto ci odia.
Consci del nostro dovere torneremo entusiasti in seno alla nostra famiglia, e di nuovo ricomincieremo con tutta assiduità organizzare bene la nostra posizione, e procurare un fertile avvenire alla nostra amata prole.
Come ti dicevo da giorni fa che forse ai primi di ottobre facilmente avremo il cambio di positivo al presente non si sa perché siamo impegnati in forti lavori, ad ogni modo se se ci sarà qualche cosa di certo ti scriverò pure te mi dirai se ti concedono la licenza.
Se tu puoi ottenere la licenza è meglio approfiti ed io ti consiglio che molto meglio che non venissi a trovarmi, per non provare tutti e due il dolore di separarci, perché te lo dico io quando tu venissi costì non potrai rimaner mai tranquillo.

Fortemente ti raccomando non far la
domanda di venire nel Veneto, ascolta il mio consiglio dove sei stai molto bene dunque siamo intesi? Ieri ricevetti da da mia moglie tutti bene.
Con affetto sempre riccordante ti baccio tuo Guglielmo.

[nel margine]

Il sergente Oro Lodovico Nobile ti saluta tanto e se vuoi mandarli una cartolina la direzione è come la mia: Oro Lodovico Sergente 6° Alpini 262 Compagnia.

Note:

Guglielmo ha 33 anni, Giulio, che tutti chiamano Antonio, ne ha 28. I due appaiono molto uniti, fiduciosi uno verso l'altro e si scambiano consigli e raccomandazioni. Emo ha affidato a Giulio i sui tre figli, forse già non fidandosi molto del fratello maggiore Giovanni che, a 44 anni, è a casa e segue e cura gli interessi della famiglia. Interessante la tirata retorica sulla guerra e la patria che sembra trascritta pari pari da un discorso ufficiale alla truppa e che sembra fatta propria ancora senza critica da Guglielmo.
Sono passati sei mesi dalla chiamata alle armi e la nostalgia di casa è forte e altrettanto forte l'attesa per una licenza, ma se Giulio ne avrà una è meglio che non vada a trovare Guglielmo troppo forte sarebbe il dolore di separarsi di nuovo. Guglielmo appare davvero sincero.

Drammatica la frase sottolineata: Giulio, come vedremo, spinto da Maria farà la domanda di trasferimento.

 

 
Busta di Emo del 30 settembre 1915