Il 21 settembre 1916 Guglielmo che si trova al fronte scrive a Giulio ad Erbezzo
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Note:
Anche questa cartolina di Guglielmo testimonia l'affetto tra i due fratelli e non c'è motivo di ritenere fosse  meno sincero dalla parte di Guglielmo. L'essere in pericolo rende più forti i sentimenti. Cosa avrà avuto da fare alla mensa dello Stato Maggiore se non trovava nemmeno il tempo di scrivere una lettera? Forse gli ufficiali capitavano a mangiare alle ore più diverse?
Viene citato l'altro fratello alle armi, Cornelio, ma Emo ha capito poco di quello che ha scritto il "povero e buon Cornelio". Da osservare che Guglielmo usa il vero nome di Giulio e non lo chiama "Toni" o Tonin".   
 

crono 121

doc. 21.9.16 n. e33

cartolina postale italiana in franchigia
Corrispondenza del R. Esercito
tp. 23.9.16 – Posta militare 15° Divisione

Al Conducente
Cristiani Giulio
Erbezzo Verona

mitt. Cristiani Guglielmo
Soldato VI Alpini
Statto Maggiore Batt. Val Brenta
15^ Divisione
Zona di Guerra

Mio Caro Fratello
Zona di Guerra 21.9.16
Oggi stesso ricevetti tua cara lettera, e nel leggere le comoventi tue frasi mi commossi nel sentire di essere sì tanto amato dal mio caro fratello Giulio però mio buon fratello esserti anch'io reciproco.
Ti chiedo perdono se non ti rispondo in lettera ma non temere veddrai ch'io mai non ti abbandonerò, ricevetti lette del povero e buon Cornelio, ma sono qui ma sono lì insomma non capii il resto di niente ma tu mi hai dato il precisato suo indirizzo e domani scriverò anche a lui una corona di baci ti dona tuo Guglielmo.