I' 8 maggio 1918 Giulio da Sottomarina scrive a Maria ad Arino
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Lettera di Giulio dell'8 maggio 18 

crono 251

doc. 08.5.18

Sottomarina addi 8-5-18
Sposa Carissima
Ti unisco l’apresente cartolina di lire 200 in questa maniera nessuno sa nostri affari ti pare?
Tu non devi altro che recarti alla Posta e porre la firma dove dice quietanza e nulla sa nessuno.
Vedi non farti mancare niente spendeli pure senza riguardo, se poi trovi lo stesso …[?] …[?] al sicuro e senza fartili vedere che non vale la pena di fare sapere nostri interessi altrui.
In merito al sossidio dovete far scrivere a cittadella per mezzo di qualcuno, io dicevo che potevi parlare con Gigio certo lui si interessa a scrivere e per l’indirizzo del Profugo se non me lo specifichi meglio non vi posso scrivere inogni modo mi scriverai in seguito
Sichè dal Dolo non avete ancora ricevuto niente certamente sarà lunga ma ormai dovevate già essere sossidiati, come ti ripeto cercate interessarvi, io non ho ancora ricevuto le famose 40 lire. Spero in seguito.
Da Emo ho ricevuto anche ieri mi diceva che non è ancora arrivato alla sua distinazione da Cornelio più niente solo so che è partito per Ivrea.
Vedi se riesci a farti fare un permesso speciale per venire qui, che sia prima vistato dai R.R. carabinieri e poi dal comandante del Presidio di Dolo se ti concedessero sei o otto giorni per conferire col …[?] …[?] affari di casa neccesario avere [?] un abbocamento gli dirai chi sa forse puoi tentare. Prima di partire  vedi che ti assecura di venire fino qui.
Caramente ti abraccia tuo amato Giulio
Baci a tutti destintamente a Rino, saluta alla mamma
Giulio

Note:
La lettera è su carta sottilissima in buona parte divorata dagli acari cosa che rende illeggibili molte parole e perfino righe intere.
Nella busta, che non ci è rimasta, era inclusa una cartolina vaglia di 200 lire. Giulio è contento di aver trovato questo sistema che permette di inviare soldi alla moglie senza che nessuno lo sappia. Dobbiamo pensare che non si fidi nemmeno delle cognate o che tema che i vari sussidi tardino ancora di più se si sa che Maria ha comunque risorse con cui vivere. Le raccomanda di spenderli per i suoi bisogni ma se riesce a conservarli li metta in un posto sicuro. Al sicuro da chi? Le cognate, Bortolo o chi? Giovanni non è più ad Arino ed è l'unico che potrebbe chiederli se sapesse che ci sono.
L'accenno alla comunicazione di Emo circa la sua destinazione potrebbe essere riferita alla cartolina del 2 maggio  (n. 248) o a quella successiva (n.250) che allora dovremmo datare al 3 e non all'8.
Il "Profugo" citato dovrebbe essere un Ufficio che si occupava di assistere i profughi.
Ancora ritornano i tentativi di farsi dare un permesso o una licenza breve; stavolta Maria deve andare di persona a Sottomarina a chiedere ai Superiori di Giulio, ma con tutti i documenti in regola...