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crono 263
doc. 13.6.18 n. cg77
Cartolina Postale Italiana
tp. 13.6.18 Venezia Ferrovia
Alla Signora
Cristiani Maria Martini
Dolo Arino
Venezia
Cara Moglie
Appena ricevuto tua lettera dalla quale apresi con tristessa lo stato grave della cognata Lucia, e Gino è partito oggi era inutile mio attendere. Domenica attendimi ti aspetto a Dolo. mia salute otima intesi di Emo e Cornelio godono discretta salute ambe due
Tanti Baci a Rino e tutti
Intesi di Bortolo sempre solito Dunque non avete preso ancora un soldo di sussidio profughi, quando vengo mi interesserò
tuo aff.mo Marito Giulio Cristiani.
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Note:
Chi sia questa
"cognata Lucia"
non lo sappiamo.
Non risulta che
Maria e Angela
avessero sorelle
e quindi
potrebbe essere
o la moglie di
un loro fratello
(uno si chiamava
Olivo) oppure
potrebbe essere
la moglie di
Giuseppe, il
fratello
maggiore di
Giulio, che
sappiamo essere già morto
nel 1915. Se
così fosse,
Gino, che viene
citato subito
dopo nello
scritto, era suo
figlio. Giulio
lo aspettava a
Venezia ma il
nipote è
partito; per
andare dalla
mamma ammalata o
per tornare al
fronte? Capiamo
anche che
Bortolo è ad
Arino ed è
sempre il
solito, cioè un
problema. Ma
Giulio andrà a
casa forse per qualche
giorno forse per
la sola domenica. Quando
scrive è
giovedì, la
domenica
arriverà a Dolo,
dove spera ci
sia la moglie ad
attenderlo.
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