Il 23 giugno 1918 Giulio da Venezia scrive a Maria ad Arino
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Lettera di Giulio del 23 giugno 18 

crono 265

doc. 29.6.18 n.7

Venezia li 29-6-18
Sposa carissima
E’ ormai otto giorni che ti lasciai dunque non ti sei ancora fatta viva sei anche tu del partito delle altre almeno che mi sappia regolare, non mi ricordo mai di aver passato tale amarezze come in quella sera che tutti unanimi avete saputo a dare parole di conforti povero Giulio così buono così maltratato.
Spiacentissimo a dirti che sarà ben dificile venga ancora a costì benche mi sia concesso permesso, quantunque ora sono sospesi ciò non vuol dire in seguito tornerà a concedere, ma per quanto sia il sottoscritto sarà dificile che si umigli si tanto, non per colpa tua sai, ma circondarmi in quella maniera di calunie mai credevo, dopo che ho sempre cercato il bene di tutti e con tutti l'accordo no, ancora e mal fatto, dimmi un po' se in questi momenti non si trova un certo che di conforto in famiglia d'ove si deva andare, da chi si deve rivolgersi!
Per quanto sia fino quì nessuno ha soferto la fame per colpa mia, intanto a te non ti e mancato il neccesario credo, e incaso saprò io sacrificarmi che e mio dovere e non intendo asolutamente essere doveroso per'altri ti sembra? Credo di avermi bene spiegato da quel giorno che ritornai non seppi darmi pace, unica mia sodisfazione bacciare ripetutamente la fottografia del mio amatissimo Rino d'ove mi sembrava mi dicesse hai ragione di piangere Papà tu sei troppo buono Iddio ti ricompenserà
Dunque capirai non e il caso che dovessi io ripetere la medesima scena
Fammi sapere se avete ricevuto il sussidio osia cosa dice il S. Segretario in caso contrario cercherò d'interessarmi io come meglio potrò.
Termino colle l'agrime agli che ancora mi sembra di sentire ripetere le le medesime frasi chi sa quante n'è avrà detto e certo era ubriaca non importa saprà col'aiuto di Dio trovar pace a sua volta, solo dico che mai dimenticherò
tuo adoloratissimo amato sposo ti Bacia Giulio
Bacia Rino per me
Saluta tua mamma
Se credi che abbia i meriti scrivimi

 

Note:
Difficile sapere cosa è successo durante quei pochi giorni, o quell'unica domenica che Giulio ha passato ad Arino. Certamente alcune delle donne di casa hanno avuto qualcosa da rimproverargli. Poiché alla fine Giulio manda i saluti solo alla suocera, forse sono state Anna e Angela a prendersela con lui per le condizioni in cui stavano. Ma la "ubriaca" è una sola, forse Anna, la più ... rustica e anziana. E' facile che gli rimproverassero la posizione morbida che aveva tenuto con Giovanni, che ritenevano la causa di tutti i loro problemi.
E Maria? Forse in parte condivideva le critiche ed in ogni modo non si è schierata col marito. Giulio si è sentito ferito ed offeso dall'accoglienza avuta a casa e ha lasciato passare otto giorni prima di reagire ed ha scritto questa bella lettera, di getto. Nell'ultima facciata le parole si fanno grandi come se non vedesse chiaramente quello che stava scrivendo forse perché davvero aveva le lacrime agli occhi.
Tutta la lettera è amara ma amarissima è la chiusura... e Maria ha scritto.