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crono 294
doc. 10.09.1918 n.37
...anche in merito al certificato cercherò di interesarmi
vedete con quel po' d'uva Bianca se vi sarà modo di fare un po' di vino, e di osservare che non asciupa tanta uva invanamente già lo sapete bene cosa costa senza riguardo di nessuno, siamo intesi
come ti dissi il nostro Rino vedi se potessi mandarlo da Gigio sarebbe molto meglio la così non impara altro che porcherie ti sembra? anche Gildo Dalia e argia, se la Angela e contenta sarebbe l'unica sai
Dunque ti raccomando almeno vedi per il nostro Grazioso Rino che non cresca cosi come le creature senza genitori ti sembra?
come ti ripeto io verrò verso la fine osia vedremo se sarà il caso prima, in ogni modo scrivimi ed informami su ogni cosa
l'altro ieri è stato qui Gino sofre ancora di malaria. vi saluta tutti e d’io pure ti unisco i Cari Baci l'amatissimo tuo Giulio.
Baci a Rino saluta tua mamma e tutti ciao.
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Note:
Questo frammento
di lettera non
ha data né busta
ma dal contenuto
si può datare
prima della metà
di settembre del
18.
Si parla
dell'uva che non
deve esse
lasciata
guastarsi e
torna la
raccomandazione
di mandare Rino
a scuola dal
cognato
acquisito "Gigio
Userno", come
già Giulio aveva
chiesto a Maria
di fare nella
sua lettera del
28 agosto
(n.282). Ma qui
si aggiunge un
motivo"così non
impara altro che
porcherie". La
fonte delle
porcherie non
può che essere
Bortolo;
possiamo solo
immaginarlo
comportarsi
senza alcun
controllo e
rispetto nemmeno
verso i bambini
e usare un
linguaggio e dei
modi scurrili.
Anche i bambini
di Emo
andrebbero
allontanati
almeno per
qualche ora.
(Perché Giulio
non nomina anche
quelli di
Cornelio e di
Maria che pure
sono lì?).
E' ancora in
ballo il
permesso:
tornerà forse
alla fine del
mese, forse
prima... quel
permesso sarà
fatale a Giulio!
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